«Troppi incidenti» Canizzano si ribella

Sicurezza stradale e una soluzione ai continui allagamenti dovuti alle piogge.
Sono le due priorità dei residenti di Canizzano e San Vitale. Parte da qui un viaggio nei quartieri di Treviso, dove cittadini e associazioni sono pronti a indicare una vera e propria agenda delle priorità alla giunta del sindaco Manildo. Proprio lunedì sera, con il temporale delle 20.30, sono molte le case di San Vitale che hanno rischiato di finire ancora sotto acqua: «Siamo stati fortunati che è durato solo mezzora altrimenti sarebbe finita come lo scorso anno», sostiene Francesco Mattia Mari, presidente dell’associazione Ascoltare per costruire. Ma i residenti del quartiere hanno ormai imparato a conviverci, scoraggiati che qualcuno possa risolvere un problema ormai ventennale. L’altro grande allarme di Canizzano riguarda la sicurezza stradale: «Qui davanti», spiega Emilia Zago, titolare del bar di fronte alla chiesa, «la scorsa settimana si sono verificati quattro incidenti. La curva, subito dopo, la fermata dell’autobus è una trappola». La dinamica degli incidenti è sempre la stessa. Bus fermo, l’auto che è dietro lo sorpassa e si scontra con chi proviene in senso opposto, o investe chi attraversa la strada. «Dalla chiesa verso Quinto è pericoloso anche per le biciclette», aggiunge Sara Volpato. «Non c’è una pista ciclabile, e questa strada è molto trafficata. Lo stesso vale per via San Vitale. Non è più una stradina con poche macchine come una volta, ora ci passano in molti. In biciclette è pericolosissima». Altro buco nero della viabilità di Canizzano è la curva tra la scuola elementare e il cimitero, scarsa visibilità e anche in questo caso nessuna pista ciclabile. «Sanno da tempo che ci sono questi problemi», spiega Mario Deldin, un altro residente del quartiere, «ma manca la volontà di risolverli da molti anni. I quattro incidenti della scorsa settimana dovrebbero bastare, ma mi sa che non cambierà molto nemmeno questa volta». Dal quartiere si alza una richiesta di maggiore attenzione e di vitalità, per ravvivare una zona che negli anni è andata perdendo diverse attività commerciali. «Non c’è nemmeno più un supermercato, siamo costretti ad andare a Quinto o a Treviso», prosegue Sara Volpato. «È necessario rilanciare questo quartiere», aggiunge Mari, «ci abbiamo provato, con buoni risultati, con il mercato settimanale che ha preso il via ad ottobre. Ma manca un vero e proprio centro aggregativo». Secondo molti residenti, rischia di saltare anche la tradizionale sagra, «c’è una mentalità vecchia» è l’accusa di Amelia Zago, «e in molti si sono lamentati dei rumori e della musica. Pare che quest’anno non se ne farà niente. Ma questa zona ha bisogno proprio del contrario, di gente che fa un po’ di festa». L’associazione Ascoltare per costruire ha chiesto da tempo un intervento per l’ampliamento del cimitero, ormai esaurito. Nel 2009 il Comune aveva stanziato dei fondi, ma poi non se n’era fatto nulla, ora Contarina ha rimesso gli occhi su quel progetto. Infine il Canova. Gli aerei che si alzano sopra Quinto non lasciano tranquilla Canizzano. Soprattutto nella zona più vicina al confine comunale la convivenza con l’aeroporto è difficile.
Gli aerei atterrano e decollano sopra i tetti della case, e l’ipotesi di ampliamento, al momento bloccata dalla Via del ministero dell’Ambiente, non lascia certo tranquilli i residenti. Anche perché se aumenteranno le rotte, come sta comunque avvenendo, i voli sopra Canizzano non verranno ridotti di certo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso