Troppa ressa alla Casa di Caccia Sospesa la licenza della discoteca

Monastier, i carabinieri l’11 giugno hanno accertato la presenza di 2.951 clienti contro il limite di 2.274 Il club ha ignorato l’ordinanza del Questore, il Comune l’ha reiterata: stop alla pista da ballo fino al 27
Di Rubina Bon

MONASTIER. Troppi clienti in pista alla “Casa di Caccia” a Monastier, il questore ha imposto lo stop alla musica per sette giorni, sospendendo la licenza “per pubblici trattenimenti danzanti”, ovvero per la discoteca. Ma il provvedimento è stato ignorato ed è scattata una nuova ordinanza, questa volta emanata dal Comune di Monastier, nei confronti del locale di Renzo Venerandi, meta della movida trevigiana. Il controllo da parte della Polizia di Stato assieme alla polizia giudiziaria del comando provinciale dei vigili del fuoco è scattato l'11 giugno: durante il sopralluogo è stato rilevato il sovraffollamento all’interno e all’esterno del locale di via Pisani, comprese le zone circostanti la piscina, «rendendo così difficoltosa l’eventuale immediata evacuazione del locale in caso di pericolo», si legge nell’ordinanza comunale. Inoltre gli agenti hanno accertato «la potenziale situazione di pericolo per la sicurezza pubblica», impedendo l’ingresso di ulteriori clienti e procedendo alla conta, al momento dell’uscita, di tutti coloro che si trovavano alla “Casa di Caccia”: alla fine i presenti sono risultati 2.951 a fronte di una capienza massima autorizzata di 2.274 persone, «molte delle quali sostanti nell’adiacente area esterna dell’impianto natatorio utilizzata nell’occasione per ospitare l’intrattenimento stesso, pur non facendo parte integrante della licenza di pubblico spettacolo», continua l’ordinanza. Dopo il blitz delle forze dell’ordine è immediatamente scattato il provvedimento del questore, datato 12 giugno, con la sospensione della licenza «per pubblici trattenimenti danzanti» per sette giorni a partire dal 14 giugno. Ma in occasione di due controlli da parte dei carabinieri di San Biagio alla “Casa di Caccia” nelle nottate del 14 e 15 giugno, proprio nei giorni in cui non si sarebbe potuto ballare, è stato accertato che il provvedimento del questore non è stato ottemperato. È lo stesso responsabile comunale che ha firmato l’ordinanza che definisce nel documento il comportamento di Renzo Venerandi, in quanto titolare della licenza, «inaffidabile in merito al rispetto delle prescrizioni legislative ed amministrative, in particolare di quelle poste a tutela della sicurezza ed incolumità pubblica», tenuto conto anche del doppio controllo da parte dell’Arma che ha trovato il locale in piena attività quando invece la discoteca sarebbe dovuta essere chiusa. Ed è così che dal municipio di Monastier, il 18 giugno, è scattata l’ordinanza nei confronti del “re delle discoteche” e della “Casa di Caccia”, con la sospensione degli effetti della licenza dal 21 al 27 giugno. Dal canto suo, Venerandi potrà scegliere di ignorare nuovamente il provvedimento presentando ricorso al tribunale amministrativo regionale.

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