Treviso, un anno per avere l’invalidità

TREVISO. Un anno per vedersi accettata la richiesta di invalidità civile. Pratiche bloccate all’Usl anche per dieci mesi, risposte lentissime dall’Inps. Insomma, un calvario - che coinvolge ogni anno circa 25 mila trevigiani - perché sia riconosciuto un diritto, oltre che un beneficio economico non indifferente per le famiglie che devono farsi carico di un parente invalido. Per avere i circa 450 euro al mese di invalidità civile, passa di media un anno. Tempi inaccettabili (specie per le situazioni di maggiore sofferenza), che hanno portato Casartigiani a chiedere all’Usl di accelerare i tempi. L’azienda sanitaria ha promesso che nel 2018 saranno accorciate le attese per le visite, grazie all’assunzione di tre nuovi medici legali.
La protesta. «Le pratiche di invalidità restano bloccate all’Usl anche per dieci mesi» denuncia Salvatore D’Aliberti, direttore di Casartigiani-Artigianato Trevigiano, «si tratta soprattutto di anziani che hanno bisogno di risorse economiche, un aiuto anche minimo, per poter pagare assistenza domiciliare e cure mediche». La procedura è lunga e complessa: diversi mesi per la visita medica organizzata da Usl e Inps, altre settimane per il responso e i documenti dall’Inps. «Le pratiche per l’invalidità civile agli ammalati gravi con patologie tumorali hanno un canale diverso più veloce» spiega D’Aliberti, «ma per il resto la situazione è di completo stallo, e l’imbuto è nella prima visita dell’Usl».
I ritardi. L’Usl2, al quale Casartigiani ha denunciato il disagio, conferma che a Treviso ci sono alcuni ritardi. Tempi doppi, alla clinica della Madonnina, rispetto all’ospedale di Castelfranco e alla sede di Pieve di Soligo, gli altri luoghi deputati alle visite mediche per il riconoscimento dell’invalidità: 150 giorni di media per la fissazione della visita, rispetto ai 70 dei distretti periferici. Mesi cui vanno aggiunti quelli per la risposta sull’accettazione, o meno, della pratica. Ogni anno nella Marca sono 25 mila le visite di questo tipo: 15 mila nuove pratiche, 10 mila relative a situazioni arretrate.
Il piano. Il direttore generale Francesco Benazzi assicura di aver predisposto un piano per il 2018. Sono stati assunti tre medici legali: ogni visita ne prevede uno nella commissione che deve giudicare il caso. Gli appuntamenti saranno scadenzati secondo l’urgenza: 30, 60 o 90 giorni al massimo. Grazie alle nuove assunzioni, le visite potranno passare da due a quattro all’ora. «Sappiamo che Treviso ha avuto dei ritardi, per questo ora contiamo di riorganizzare il sistema» spiega Benazzi, «ci siamo posti come tempo massimo i primi cinque mesi del 2018, entro i quali le attese per le visite non dovranno superare i settanta giorni».
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