Turismo nella Marca, calo del 15% per Pasqua e 25 aprile
Le prenotazioni in provincia di Treviso, salve le colline Unesco

Incertezze del meteo e dell'economia (le fluttuazioni in Borsa conseguenti alla questione dazi) fanno cadere pernotti e giro d'affari per il weekend di Pasqua: meno 8% negli alberghi in provincia (e nel capoluogo) rispetto alla stessa festività 2024, in controtendenza solo le colline del Prosecco Conegliano Valdobbiadene che stappano un più 5%. Il dato peggiore si registra a Treviso Sud (Mogliano e dintorni), dove si accusa un meno 25%, ma negativi sono anzitutto i riscontri attuali per il ponte del 25 aprile: meno 15% la contrazione media nella Marca, rimangono però ancora cinque giorni per risalire - almeno in parte - la corrente.
INSUCCESSO
«Al di là della zona colline, questa Pasqua è un insuccesso a livello turistico, specie se si considera che l'anno scorso la festività era caduta in marzo e quindi meno appetibile», commenta Giovanni Cher, presidente Federalberghi Treviso, «certo, questo è un periodo di vacanza soprattutto per gli italiani, ma il meteo incerto degli ultimi giorni è stato decisivo. So di alberghi che, il Venerdì Santo, avevano un'occupazione ancora al 30%. Senza contare il carovita e la volatilità dei mercati finanziari dell'ultimo periodo: c'è chi si è trovato in difficoltà e ha ritenuto di rivedere i programmi». Stando agli operatori del settore, per tornare a sorridere in tutta la provincia bisognerà aspettare il ponte del 1º maggio. Ossia il primo ponte vero per gli stranieri, la festa che darà il "la" ai mesi più attesi (e di solito gratificanti) per il turismo. «La larga parte dei pernotti per Pasqua, fra il 70 e l'80%, è legata agli italiani», aggiunge Cher, «seguono, per provenienza, Romania e Regno Unito. La svolta, per gli arrivi dall'estero, arriverà a maggio». Benché le comitive di turisti stranieri siano tornate, già da qualche settimana, pure a Treviso, è evidente, passeggiando all'ombra della Torre Civica, come l'impatto dall'estero sia stato in questi giorni abbastanza tiepido.

PROSSIMITÀ
«Pasqua significa turismo di prossimità. E il turista di prossimità prenota spesso a stretto giro di posta, si muove all'ultimo momento: a tanti le piogge dei giorni scorsi hanno suggerito un cambio di programma», tiene a ribadire il numero uno di Federalberghi Treviso. Il meteo ballerino, però, non ha fatto cambiare idea a chi ha scelto di puntare sulle colline Unesco, che ormai vivono di un turismo non più consacrato alla primavera e all'estate. Il turismo, nell'area collinare, c'è ormai tutto l'anno, trascinato anche dagli eventi sportivi: basti pensare alla Hills di ciclismo gravel di tre settimane fa o alla Nova Eroica dell'ultimo weekend di aprile. La forza del cicloturismo che s'affianca al fenomeno Prosecco Docg. Una premessa che non fa ritenere sorprendente il più 5% rilevato per le due notti del fine settimana di Pasqua, in antitesi rispetto a quanto emerso nel resto della Marca. Se il dato medio degli affari a Treviso e provincia si attesa su un meno 8%, la flessione più pesante è stata evidenziata nella zona Sud della Marca, quel meno 25% che penalizza tutta la provincia. Il riferimento è agli alberghi di Preganziol, Mogliano, Roncade: un'area tradizionalmente legata al turismo veneziano. Quanto al capoluogo, capace l'anno scorso di garantirsi il boom turistico in periodi di solito meno gettonati come il ponte di Ognissanti, si attendono le prossime settimane per provare a confermare il trend 2024.
I PONTI
Che c'entri, in questo momento, la minore attrattività della Pasqua rispetto agli altri ponti primaverili? «La sensazione è quella, anche se il dato negativo per il 25 aprile, un generale meno 15%, un po' preoccupa. Un dato che andrà verificato nei prossimi giorni. Certo, c'è ancora qualche giorno per migliorare il dato dell'occupazione delle camere, ma le previsioni meteo incerte non stanno aiutando», conclude Cher. Così ci si affida anzitutto al ponte del 1º maggio per l'agognata svolta, sperando in una robusta iniezione di fiducia già dopo Pasquetta
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