Treviso: tentano l’estorsione a un prete, in cella due nomadi

TREVISO. La truffa è quella classica: convincere il parroco o il sacrestano a restaurare paramenti o lucidare oggetti sacri per un importo tutto sommato accettabile. Salvo poi pretendere o far sottoscrivere con l’inganno un contratto con una cifra molto più alta. Stavolta, però, i responsabili della truffa non l’hanno fatta franca e sono stati arrestati con la pesantissima accusa di tentata estorsione.
In manette sono finiti due uomini che vivono nel campo nomadi di via Castellana. Si tratta di Ercole e Abramo Hudorovich, rispettivamente di 58 e 22 anni. I due sono accusati di aver pattuito un lavoro da 800 euro per il restauro o la lucidatura di 20 pezzi sacri salvo poi pretenderne addirittura 42.000 euro. Solo che davanti a sè, domenica pomeriggio, hanno trovato i carabinieri della compagnia di Castelfranco, dopo giorni di minacce al collaboratore pastorale della parrocchia di Sambughè e direttore dell'ufficio beni culturali d'arte sacra della Curia di Treviso don Paolo Barbisan e al sacrestano della comunità della frazione di Preganziol Giuseppe Carraro.
L’arresto risale al pomeriggio di domenica, quando, dopo giorni di continui ricatti e minacce, i due nomadi si sono presentati nella canonica di Sambughè per pretendere 42.000 euro di compenso per il restauro dei venti pezzi sacri.
Davanti a loro c’erano il sacerdote, don Barbisan, ed il sacrestano Giuseppe Carraro. Gli Hudorovich si sono presentati determinati a farsi dare i soldi che avevano preteso con l’inganno. Pare infatti che in sede di stipula del contratto avessero fatto sottoscrivere un documento in cui chiedevano un compenso da 42.000 euro anche se a voce ne avevano chiesti 800.
Solo che domenica pomeriggio, ad un certo punto, nella canonica di Sambughè di Preganziol sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Castelfranco e della stazione di Vedelago, già coinvolti in un’indagine a vasto raggio su truffe di questo tipo ai sacerdotoi del Nord Italia. Dopo aver avuto la prova del tentativo di estorsione, i carabinieri hanno ammanettato i due Hudorovich e li hanno portati in caserma per essere fotosegnalati e sottoposti alla prassi degli accertamenti prima dell’applicazione della misura restrittiva.
Stando a quanto s’è appreso, gli Hudorovich avrebbero da tempo pressato sacerdote e soprattutto il sacrestano di 76 anni per avere la consistente cifra, pretesa con l’inganno. I carabinieri di Castelfranco, venuti a conoscenza della vicenda, s’erano messi da giorni alle costole degli Hudorovich ed hanno deciso di entrare in azione domenica, dopo aver avuto la prova del tentativo di estorsione.
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