Treviso, slitta la riapertura dell’aeroporto

TREVISO. Il primo volo dell’era post-Covid dell’aeroporto Canova sarebbe dovuto decollare a ottobre, ma la recrudescenza del virus, e un numero di prenotazioni inferiori al previsto, spostano più in là il giorno della riapertura dello scalo. Addirittura a marzo 2021 secondo le previsioni peggiori, e non è un caso che la cassa integrazione per i dipendenti scada proprio il 15 marzo del prossimo anno.
Ieri Wizz Air ha annunciato (e messo in vendita) una rotta Treviso-Kyev dal 14 agosto, smentita da Save: quel giorno il Canova sarà chiuso come sempre in questo periodo, il volo potrebbe decollare da Venezia e infatti sul sito di Wizz Air si parla di «rotta in attesa di approvazione normativa».
ALLARME PER I DIPENDENTI
Dalle forze sociali filtra pessimismo, soprattutto alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni: nessun “rimbalzo” del turismo su Venezia com’era previsto per luglio, anzi, la ripresa dei contagi fa temere un peggioramento della situazione ad agosto. «Siamo sinceri: si parlava di ottobre, ma se non dovesse aprirsi il mercato turistico potrebbero velocemente dirottare su Venezia anche i voli che erano previsti su Treviso per l’autunno» commenta Cinzia Bonan, segretario generale Cisl Belluno-Treviso.
«La speranza era di avere una minima ripresa del turismo tra luglio e agosto, invece non c’è stata, il Marco Polo di Venezia sta lavorando sotto le aspettative. Molti dei nostri Paesi più vicini come la Germania o la Spagna, ma anche gli Stati Uniti e la Cina, hanno visto un incremento del numero dei contagi, questo getta un’ombra sul futuro». Con il fiato sospeso ci sono circa cinquecento dipendenti diretti di Aertre, per altri duecento stagionali invece il lavoro estivo non è mai cominciato. Un nuovo lockdown sarebbe una pietra tombale sulle speranze di riapertura dello scalo. «L’aeroporto deve comunque garantire una serie di certificazioni per un’eventuale ripresa immediata nell’arco di 48 ore, quindi almeno la manutenzione sta andando avanti» conclude Bonan, «per tutti gli altri lavoratori chiederemo a Save-Aertre un piano concreto per non lasciare a casa nessuno». Preoccupati anche Mauro Visentin, segretario generale Cgil, e Guglielmo Pisana, Uil: «Il trend non è quello che speravamo, non ci sono passeggeri».
LA RISPOSTA DI SAVE
Il gestore dello scalo, Save-Aertre, non nasconde le preoccupazioni, ma al tempo stesso rassicura: gli investimenti su Treviso sono confermati anche in caso di slittamento della riapertura. «Le tempistiche legate alla chiusura temporanea dell’aeroporto di Treviso dipendono dall’andamento della situazione nella quale viviamo che, essendo molto fluida, non permette di definire in maniera chiara a e precisa cosa accadrà al traffico aereo nei prossimi mesi» spiegano da Venezia.
«Ci auguriamo che tutto il traffico del sistema aeroportuale Venezia-Treviso possa recuperare ma è evidente che questo dipende soprattutto dall’evolversi dei contagi e dalle relative disposizioni sanitarie che l’Europa e i singoli paesi del mondo stanno mettendo, e metteranno, in atto nei prossimi mesi. Pertanto, anche la data della riapertura di Treviso sarà frutto della combinazione di questi fattori. Precisiamo che la chiusura del Canova non è una soluzione definitiva e che resta sempre forte la volontà di continuare ad investire nel sistema aeroportuale del Nordest, e su Treviso». Save, infine, ricorda che è stato fatto ricorso alla cassa integrazione per tutti i dipendenti, anticipando il trattamento di integrazione salariale, con l’obiettivo di tutelare al meglio l’occupazione.
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