A Treviso quattro scuole vuote cercano un nuovo uso

A giugno chiudono le Pascoli di Santa Maria del Rovere e le Tommaseo a San Lazzaro. E ci sono le ex Marconi di Santa Maria del Sile e le ex Cantù, vuote dopo il ko della scuola di Titù

Federico De Wolanski
Le scuole Pascoli
Le scuole Pascoli

La denatalità non è solo un problema di ordine sociale e demografico. In città l’effetto del calo delle nascite e della riduzione degli alunni nelle scuole elementari del Comune nel 2025 imporrà all’amministrazione una revisione patrimoniale.

Quattro i plessi vuoti che Ca’ Sugana dovrà gestire. E non è un affare da poco, perché si tratta di strutture datate, e in alcuni casi ampie e non efficientate.

Pascoli e Tommaseo

Il 15 ottobre scorso l’amministrazione ha annunciato il piano di riorganizzazione e accorpamento scolastico imposto dalla mancanza di iscritti, «un percorso di razionalizzazione dei punti di erogazione di servizi scolastici» come l’ha definito il Comune, dovuto al progressivo calare le iscrizioni nelle scuole elementari Pascoli di Santa Maria del Rovere e nelle Tommaseo di San Lazzaro, da anni in sofferenza ed oggi scese sotto la soglia minima di nuovi ingressi.

Di qui la decisione di chiudere le due storiche scuole elementari una delle quali, la Pascoli, poco meno di quarant’anni fa era già stata teatro dell’assorbimento di un altro istituto chiuso per questioni organizzative: le ex Vittorio Veneto.

A partire dal prossimo anno scolastico, le due classi della scuola Pascoli si trasferiranno alla scuola primaria Masaccio, e gli alunni delle Tommaseo saranno trasferiti alle Don Milani di San Zeno, appena ristrutturate. Da giugno quindi i due istituti, grandi per volumetria immobiliare e ancora strutturalmente ed energicamente datati, chiuderanno battenti affacciandosi ad un futuro che è tutto da definire.

Le ex Marconi

Di dimensione più contenute invece il plesso delle ex scuole Marconi di via Pasubio a Santa Maria del Sile. Si tratta già di un ex immobile scolastico, perché è stato chiuso anni fa e riutilizzato come centro di accoglienza per senzatetto, funzione che assolve ancor oggi ma con i giorni contati.

Il Comune ha annunciato infatti l’intenzione di accorpare al Foro Boario, nel nuovo hub del sociale, oltre alla mensa e agli alloggi già traslocati dall’ex Eca a dicembre, anche gli ospiti delle ex Marconi.

Quando? Si parla di marzo, quando verrà dichiarata chiusa l’ “emergenza freddo”. L’immobile di via Pasubio non avrà quindi né funzione né uso. Ipotesi? In consiglio comunale, a fine anno, l’assessore al patrimonio ha valutato una eventuale destinazione associativa, ma si tratta di un percorso ancora tutto da valutare e non è detto vi sia la richiesta (si deva l’articolo qui sotto). E non è finita.

Le ex Cantù

Sono state chiuse anni fa. Con l’amministrazione Manildo venne fatto un bando per concederle in uso a chi ne avesse curato il restauro e le avesse riutilizzate a fini scolastici.

Lo vinse la cooperativa Ambrosia che lanciò la Scuola di Titù, esperimento educativo provato di origine steineriana (ma da cui gli steineriani hanno sempre voluto distinguersi), che in epoca Covid fece anche parlare di sè per la vicinanza a posizioni no vax.

Ad ogni modo, la Scuola di Titù non è sopravvissuta al Covid e la cooperativa è stata messa in liquidazione nel 2023. La scuola? Da allora chiusa, inutilizzata, nelle mani della curatela fallimentare a cui il Comune ha chiesto di rientrare in possesso del bene dato in concessione, ma senza fretta.

Il nodo infatti è chiaro, ed è il cuore della sfida che il Comune deve affrontare quest’anno: anche ne tornasse in possesso ora dell’edificio, l’amministrazione non sa che farne. Urge trovare un linea, vale per le ex Cantù ora, per le ex Marconi da marzo, per Pascoli e Tommaseo da giugno, quando incasseranno anch’esse il prefisso  “ex”.

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