È morta la prof Puccinelli, insegnava al liceo “Da Vinci”

Aveva insegnato fino a dieci giorni fa: sconvolti studenti e docenti che non immaginavano un peggioramento così rapido delle sue condizioni di salute

Mattia Toffoletto
Ilaria Puccinelli, la professoressa morta a 62 anni
Ilaria Puccinelli, la professoressa morta a 62 anni

La scuola come vocazione, la profonda cultura, l'amore per il teatro.

È morta il 19 marzo a 62 anni la professoressa Ilaria Puccinelli, sotto choc il liceo Da Vinci.

Aveva insegnato fino a dieci giorni fa: sconvolti studenti e docenti che non immaginavano un peggioramento così rapido delle sue condizioni di salute.

Era docente di italiano e latino in quattro classi dello scientifico di viale Europa.

Lì insegnava da cinque anni, in passato era stata al liceo Levi di Montebelluna. Al Da Vinci era anche responsabile del gruppo teatro: nel corso dell'anno scolastico si era assentata per alcuni periodi di malattia, ma si era collegata comunque online con il gruppo di lavoro, portando avanti tutti i progetti.

Un approccio al lavoro che ne diventa il più efficace ritratto. «La scuola era la sua vita e aveva una cultura strepitosa: dalla letteratura alla musica, dal teatro al cinema», commenta Mario Dalle Carbonare, preside del Da Vinci, «e sapeva riversarlo nel lavoro di classe.

È peggiorata in modo del tutto improvviso, non ci aspettavamo la situazione prendesse una piega così tremenda».

Di origini toscane, abitava a Paderno di Ponzano. Al sito web del Da Vinci Dalle Carbonare ha affidato un commosso ricordo: «Sole, vitalità e luminosità della giornata primaverile in cui ci ha lasciati, sono forse lo specchio più bello della professoressa Puccinelli. Sapevamo che stava affrontando un periodo difficile, ma eravamo tutti convinti che la sua salute sarebbe migliorata, come pure lei confidava.

Negli ultimissimi giorni, invece, notizie sempre più gravi sono giunte, improvvise e inaspettate. Ha vissuto con noi al Da Vinci gli ultimi cinque anni: la sua cultura vastissima e multiforme, il suo entusiasmo e la vulcanica vitalità hanno dato continui stimoli e occasioni di confronto, crescita e discussione».

Ed il dirigente mette in risalto altri aspetti significativi: «Il suo amore per la comunità scolastica e per la vita che vi si svolge era anche amore per le persone che incontrava, pure nelle piccole cose e nella loro condivisione.

Erano parole e pensieri che potevano manifestarsi in modo pirotecnico, ma profondo nei riferimenti culturali, umani, professionali. Lasciare un segno non è un’espressione vuota, per un docente mai "a senso unico": la professoressa Puccinelli ha saputo e voluto fortemente lasciare segni ai suoi colleghi e studenti. E ha sempre accettato che tutti lasciassero in lei i loro segni», conclude Dalle Carbonare.

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