Treviso, otto furti di bici in pochi giorni di bici Pinarello

Le bici di Chris Froome fanno gola pure ai ladri. Otto Pinarello modello Dogma (F8-F10) sono state rubate negli ultimi 12 giorni ad altrettanti soci o simpatizzanti – tutti del capoluogo, ultimo caso ieri mattina: da Santa Maria del Rovere all'Eden, passando per la zona Chiesa Votiva – della formazione amatoriale nota un tempo come “Team Granfondo Pinarello” e ora registrata come “Il Team”. Pezzi pregiati da 9.500 euro l’uno, possessori che appartengono in parte alla Treviso più in vista. I soliti ignoti avevano evidentemente un obiettivo preciso, per centrarlo hanno aperto garage privati o fatto razzia in lavanderia. In qualche abitazione, per giunta, i malviventi ne avevano più d’una “a disposizione”, ma hanno portato via solo l’ultimo modello. Segno inequivocabile di ladri “specialisti”, che hanno una certa confidenza con il settore.
Un’escalation che preoccupa Fausto Pinarello, amministratore delegato dell’omonimo colosso. Due coincidenze inquietanti: il fatto che siano stati colpiti così tanti tesserati del suo team amatoriale, e in un arco temporale così breve; i furti messi a segno nei giorni della comprensibile soddisfazione del brand trevigiano per il trionfo al Giro d’Italia del britannico Froome, una gioia che al costruttore mancava da 25 anni. «Sono retate esagerate», attacca Fausto Pinarello. «Troppe coincidenze, non so cosa dire. Vanno a colpo sicuro, non rubano altro. E se trovano modelli vecchi, li lasciano in garage: prendono solo l’ultimo. Qualcuno che conosce bene il nostro gruppo? Mi auguro di no, mi farebbe male solo pensarlo. E comunque ne sto parlando anche per sensibilizzare, al di là del marchio di bici. Ormai non si fermano davanti a nulla». Solo un paio di Dogma rubate era assicurato, così il figlio dell’ex maglia nera Nani coglie l’occasione per qualche consiglio: «Occhi aperti, anzitutto direi di custodire le bici in casa. Ci sono stati quattro casi, in cui i ladri hanno forzato i garage, ma sono andati a vuoto, perché le Pinarello erano in salotto. In soggiorno potrebbero dare noia, ma così saranno più al sicuro. E poi suggerirei di togliersi per un po’ da Strava (il social network frequentato da professionisti e amatori per tracciare le proprie performance, ndr), quantomeno non rendendo pubblica la posizione: possono monitorarti gli spostamenti, capire dove abiti. E avere così più facilità nel colpire. In prospettiva, stiamo lavorando a un antifurto satellitare specifico per bici, una sorta di chip. Nell’attesa, meglio avere un po’ di prudenza e adottare qualche accorgimento in più».
La citazione di Strava ha un suo fondamento, basta una veloce ricerca sul web: negli ultimi anni, specie all’estero, non sarebbe trascurabile la casistica di furti “agevolati” inconsapevolmente dal social network. Furti che, ad ogni modo, hanno indotto Fausto Pinarello ad alzare la voce.
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