Treviso: non paga 161 multe in treno, a processo

Denunciata da Trenitalia, è accusata di insolvenza fraudolenta: in 5 anni ha accumulato un debito superiore a 35 mila euro

TREVISO. Per anni ha viaggiato in treno in lungo e in largo per largo per l’Italia senza mai pagare un centesimo e senza mai preoccuparsi delle multe che regolarmente prendeva dal controllore. Pizzicata per ben 161 volte in cinque anni, dal 26 aprile 2008 al 9 agosto 2013, ha accumulato un debito con Trenitalia di ben 35.000 euro. E ora la protagonista di questa vicenda, una cinquantatreenne di Villorba, si trova a processo accusata di insolvenza fraudolenta. La donna non era presente ieri in tribunale a Treviso e non ha spiegato cosa l’abbia spinta a non aver mai pagato un biglietto.

La vicenda ha inizio nell’aprile del 2008 quando la donna viene sanzionata da un controllare alle 22.45 nei pressi di Mestre. Siccome non è possibile con certezza la stazione di partenza le viene applicata la sanzione massima di oltre 240 euro. E la stessa cosa accade un po’ in tutta Italia per altre 160 volte, l’ultima delle quali a Rovigo per oltre 230 euro. Inspiegabile il comportamento della donna che in questo modo accumula un debito enorme, pari a 35.000 euro di cui adesso le viene chiesto conto. A far scattare le indagini una segnalazione di Trenitalia, i cui uffici ad un certo punto si sono resi conto dell’anomala situazione.

In brevissimo tempo si è arrivati all’identità della cinquantreenne che ora chiede di poter svolgere lavori socialmente utili in modo tale da evitare una condanna penale. A questo fine ha già anche iniziato a pagare una parte del debito contratto con Trenitalia. La Procura di Treviso l’ha portata a processo con l’accusa di insolvenza fraudolenta, reato che prevede una pena con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a cinquecentosedici euro. L’adempimento dell'obbligazione avvenuto prima della condanna estingue però il reato. L’udienza è stata rinviata al prossimo giugno.

Ai “portoghesi” scoperti a viaggiare in treno senza biglietto, conviene infatti pagare la multa senza tergiversare troppo. Chi persevera a fare il furbo rischia di vedersi bloccare l’auto in tempi piuttosto rapidi. Nel 2009, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha infatti riconosciuto a Trenitalia Spa il potere di ricorrere alla “riscossione coattiva mediante ruolo, dei crediti derivanti dalla constatazione di irregolarità di viaggio a bordo dei propri treni”.

Perciò, le Ferrovie dello Stato possono riscuotere le sanzioni irrogate a chi viaggia sprovvisto del biglietto, saltando le ordinarie (e più complesse) procedure di accertamento dei crediti (quelle previste dal codice di procedura civile per i crediti tra privati), e avvalendosi invece del più spedito iter della riscossione coattiva mediante ruolo.

 

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