Treviso, lavoro nero e cantieri insicuri: 16 controlli, irregolare un'azienda su due
I carabinieri del Nil hanno svolto indagini su tutta la provincia per verificare la regolare occupazione dei lavoratori e il rispetto delle norme in materia di sicurezza, salute ed igiene sui luoghi di lavoro.

Lavoro nero e illegale, un’azienda trevigiana su due dei settori dell’edilizia e dei pubblici esercizi è risultata irregolare. Nel corso di un controllo dei carabinieri del Nil, il nucleo ispettorato del lavoro, che ha interessato l’intero territorio provinciale, su 16 aziende controllate il 50% è risultata inadempiente in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Per questo è stata sospesa l’attività imprenditoriale e staccata una sanzione per ciascuna azienda, per un totale di 160 mila euro.
In particolare, i controlli sono stati eseguiti nel Comune di Pederobba, dove sono state sospese le attività di 3 aziende, impegnate nella sistemazione delle coperture di alcune abitazioni, perché stavano operando senza utilizzare alcuna precauzione atta ad eliminare il pericolo di cadute verso il vuoto. Sempre a Pederobba, un’azienda è stata sospesa perché stava operando in cantiere senza aver redatto il Piano operativo di sicurezza. Anche in un cantiere edile operante nel territorio comunale di Treviso, è stata sospesa l’attività perché alcuni operai stavano eseguendo delle lavorazioni sul tetto dell’edificio senza che il datore di lavoro avesse adottato alcuna precauzione atta ad eliminare il pericolo di cadute. Analogamente è stata sospesa l’attività di un salone di parrucchieri, sito nel comune di Gorgo al Monticano perché aveva omesso di redigere il documento di valutazione dei rischi, mentre un’attività commerciale di Susegana non aveva provveduto a designare il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi aziendali, ed anche in questo caso si è proceduto con la sospensione dell’attività
Infine, all’interno di un centro massaggi gestito da cittadini cinesi situato nel Comune di Mareno di Piave, oltre a constatare che il datore di lavoro non aveva provveduto a redigere il D.V.R.(documento valutazione rischi), è stata riscontrata la presenza di una lavoratrice impiegata “in nero”. In questo caso si è provveduto a sospendere l’attività imprenditoriale sia per gravi violazioni sulla sicurezza che per l’impiego di lavoratori in nero.
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