Treviso, la provincia della dolce vita si vive di più e meglio che altrove

TREVISO. A voler essere pignoli, il clima non è il massimo: se si parla di temperature e giorni di sole Treviso non è nemmeno nella top ten delle città più accoglienti. Per tutto il resto, però, la vita nella Marca è dolce, anzi dolcissima: si vive di più, si commettono meno reati che nel resto d’Italia, ci sono meno disoccupati che altrove. E i trevigiani hanno le spalle coperte, con una media pro capite di depositi in banca inferiore solo a Milano e Roma. Non è il nuovo spot della Provincia ma il risultato dell’indagine sulla qualità della vita firmata dal Sole24Ore, l’unica a mettere insieme le voci più disparate (dalla sicurezza all’ambiente, dall’offerta culturale ai parametri economici) in grado di restituire un mosaico completo delle province italiane. Il tassello trevigiano è tra i più luminosi: siamo decimi, in Italia, per “benessere” (e secondi in Veneto dopo Belluno), un balzo in avanti di dieci posizioni rispetto al 2017.
I dati provengono da Banca d’Italia e Istat e si riferiscono a sei macro aree: ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia e società, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero. La felicità è un’equazione matematica tra le migliaia di numeri e percentuali dell’indagine: Treviso, appunto, si arrampica fino a dentro la top ten, con una performance in netto miglioramento rispetto al 2017, un balzo di dieci posizioni.
Una bella fetta di “felicità” arriva grazie alle ottime performance nel capitolo ricchezza e consumi. Ogni trevigiano ha, in media, 42.866 euro in banca (attenzione: fa punteggio per la classifica del Sole, ma per gli addetti ai lavori è anche una spia dello scarso coraggio a investire), terzo valore più alto in Italia e primo per distacco in Veneto (la seconda, Verona, si ferma a quota 30 mila euro). Valori da metropoli, visto che Roma ha una media di 43.433 euro e l’unica irraggiungibile è la “capitale finanziaria” Milano, con i suoi quasi 58 mila euro (dati Abi-Banca d’Italia). La graduatoria generale alla voce “ricchezza e consumi”, che include anche Pil pro capite, consumi, canoni medi di locazione, protesti pro capite, prezzo medio di vendita delle case, spesa pro capite in viaggi e turismo, colloca Treviso al diciottesimo posto nazionale e al secondo in Veneto, dietro Belluno. Indicazioni incoraggianti anche per quanto riguarda la disoccupazione giovanile (10-29 anni) al 10,9 per cento, la seconda migliore in Veneto e quinta in Italia.
La voce “Speranza di vita alla nascita” strapperà un sorriso a molti: qui si vive più che nel resto d’Italia, 84 anni. Inutile traslocare per stare meglio: non ci sono posti, almeno lungo lo Stivale, con un valore più alto, al massimo ci si può accontentare di Firenze o Prato, prime a pari merito con Treviso. Sono addirittura tre anni in più rispetto all’ultima in classifica, Napoli, ferma a quota 80 anni. Sarà merito dell’ecosistema urbano, dove Treviso raggiunge l’ottava posizione, o dello scarso numero di reati: su questo siamo primi in Italia, ed è ormai una costante da anni. «Il benessere alberga nella Serenissima» commenta la capogruppo di Zaia Presidente in consiglio regionale, Silvia Rizzotto, forte delle buone performance anche delle altre province venete, «Belluno, Treviso, Verona e Vicenza: su sette province, il Veneto ne piazza ben quattro tra le prime venti classificate. Tra queste, è notevole il risultato della Provincia di Treviso, che con un balzo di dieci posizioni entra nella top-ten». E pazienza per il clima: chi non sopporta l’escursione termica tra estate e inverno deve prendere casa a Imperia, Trapani o Savona. —
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