Treviso, la mototerapia sui colli Unesco per disabili e malati oncologici

PIEVE DI SOLIGO . Nei giorni scorsi Vanni Oddera, il 39enne ligure campione di freestyle motocross è arrivato nel Quartier del Piave, facendo tappa anche a Pieve di Soligo per portare la mototerapia direttamente a casa di bambini e adulti disabili e di malati oncologici. Una passione per le due ruote che il fenomeno savonese dal 2009 assieme al proprio team, cerca di condividere con tutti, come raccontano le decine di esibizioni di motocross acrobatico portate nei reparti di oncologia infantile di tutta Italia: un modo per strappare un sorriso e far provare dei momenti di adrenalina pura in sella alle moto elettriche a chi sta vivendo un periodo difficile.
IL RACCONTO DI UNA MAMMA. Il centauro e la sua crew, come racconta la mamma di un bambino affetto da una rara malattia genetica, venerdì hanno fatto un'apprezzata visita a domicilio tra i vigneti del Prosecco a due famiglie della zona: tutto, ovviamente, nel pieno rispetto delle precauzioni necessarie anti Covid-19.
GIORNATA DI EMOZIONI. Una giornata indimenticabile per i piccoli colpiti da sindromi genetiche rare e portatori d'handicap. Hanno avuto la possibilità di provare l'ebbrezza della velocità seduti su una potente moto elettrica, con il pomeriggio conclusosi tra sorrisi ed emozionanti abbracci. «Quando vedi un bambino che corre verso un campione per stringerlo a sé, dentro di te comprendi che questo è il vero senso della vita - racconta una mamma - e in quel frangente capisci che i campioni sono diventati due: il bambino che ha superato le proprie paure e colui che lo ha reso capace di tanto. Questa è la vera terapia». Vanni Oddera, ha raccontato la propria esperianza in un libro dal titolo "Il grande salto", in cui spiega come il progetto della mototerapia sia stato un processo che, in un certo senso, lo ha reso più libero. «Il piacere di dare quel che potevo, di liberare la mia vitalità per altri che ne avevano bisogno e lanciarmi in un salto vertiginoso verso l’umanità e attraverso l’umanità - spiega il freestyler nel suo lavoro - quello era fonte di un piacere sottile e sconcertante, qualcosa che ti esplodeva nel petto e aveva effetti molto più duraturi delle altre forme di piacere che avevo provato». La mototerapia è stata ed è tuttora un viaggio introspettivo per Vanni Oddera. Un'avventura iniziata dieci anni fa e che a sua volta gli ha permesso di viaggiare in tutta Italia per portare avanti questa sua missione. Un progetto che nel febbraio scorso lo aveva portato anche al di là della Manica, nel Regno Unito. —
RICCARDO MAZZERO. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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