Treviso, la coop di Cona si candida per la Caserma Serena

La padovana Edeco tra le sette buste per il primo lotto dei servizi ai migranti a Treviso. C’è una società a cui è stata revocata la gestione di un centro nel Foggiano

TREVISO. La gestione dei migranti della Caserma Serena fa gola a sette cooperative arrivate da tutta Italia. Comprese Edeco, la coop che gestisce il centro di Cona, nel Veneziano, teatro di aspre rivolte negli ultimi mesi, e altre due società “chiacchierate”, una (Medihospes) che emana da Senis Hospes, coinvolta in Mafia Capitale, e l’altra (Versoprobo) finita nella bufera nel Vercellese perché il presidente Islao Patriarca avrebbe fatto lavorare i migranti senza regolarizzarli nella ristrutturazione di un hotel. In ballo una torta da 9 milioni per la gestione di 399 ospiti.

Le offerte. Ieri in Prefettura l’apertura delle buste con le offerte (quelle relative al primo lotto, che include la mera gestione della struttura, mentre pasti, pulizie e pocket money sono altri tre lotti per i quali si apriranno le offerte la prossima settimana). Quindici persone hanno atteso pazientemente che si completassero le procedure: le offerte sono state tutte ammesse, per l’assegnazione ovviamente bisognerà attendere ancora. C’era il raggruppamento formato da Nova Facility (i gestori attuali della struttura, il cui legale rappresentante è Gianlorenzo Marinese)-Arcolaio-Arca di Noè. C’era Cps, che oggi gestisce il sito con Nova Facility ma che ora ha avanzato un’offerta per conto proprio. E ancora: Ospital Srl di Grosseto, il raggruppamento Medihospes di Bari-Tre Fontane di Roma, Versoprobo di Vercelli, Badia Grande di Trapani, Edeco di Padova. Sette candidati per il primo lotto del bando della Prefettura: per i rimanenti tre (per i quali potrebbero farsi avanti soggetti diversi) la seduta è stata aggiornata alla prossima settimana, vista la corposa mole di documenti da analizzare.

Le controversie. Un nome in particolare è balzato agli occhi: Edeco, la cooperativa padovana coinvolta nella gestione dei centri di Cona. Di sicuro un test “probante”, visto che gli ultimi mesi a Cona sono stati particolarmente movimentati tra proteste e rivolte dei profughi (e dei cittadini dell’area), polemiche, marce dei migranti contro il sistema dell’accoglienza. Nome noto alle cronache anche quello di Versoprobo (Vercelli): il presidente Islao Patriarca è finito nella bufera accusato di aver utilizzato i migranti per caricare calcinacci e scaricare mattonelle senza regolari attrezzature e soprattutto senza contratto. Sia Edeco che Versoprobo, tuttavia, vantano notevole esperienza nella gestione dell’accoglienza. Medihospes ha un pedigree pulito ma in precedenza si chiamava Senis Hospes. E a quest’ultima il Viminale aveva tolto la gestione del Cara di Foggia, a causa delle condizioni di vita degli ospiti giudicate non soddisfacenti e lontane da uno standard di dignità minimo. Allo stesso modo, qualche grattacapo anche per l’altra società del raggruppamento temporaneo, la romana Tre Fontane, a sua volta parte del consorzio “Casa della Solidarietà” finita nelle intercettazioni che hanno incastrato Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati, nell’inchiesta Mafia Capitale, i cui vertici aziendali però non sono indagati.

Nuova struttura alla Serena. Il bando è calibrato per 399 ospiti, ma contiene offerte a scaglioni fino a un massimo di 500 migranti in caso di sbarchi imprevisti. È prevista, nello stesso bando, anche la costruzione di una tensostruttura da 500 metri quadrati all’interno del parcheggio della Serena per ulteriori servizi a disposizione dei profughi. Il valore complessivo del primo lotto del bando, il più appetito, è di 9 milioni di euro, l’importo può arrivare a quota 18 milioni se si considerano tutti e quattro i lotti, ma difficilmente una stessa cooperativa presenterà offerte per tutti i servizi richiesti. Per l’assegnazione serviranno mesi, nel frattempo la gestione della Serena resterà a Nova Facility e Cps, con i pasti della Ottavian.

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