Treviso, Ca’ Sugana pensa a una piazza o alle mura per ricordare Gentilini: «Serve un luogo all’altezza»

La giunta valuta quale spazio intitolare all’ex sindaco: «Pensiamoci, deve rappresentare al meglio il suo spirito». Da Zaia e Conte, a Caner e Zampese: «Va ricordato come merita»

Mattia Toffoletto

Bisognerebbe pensare «a un’opera nuova, a una piazza nuova di zecca. Magari anche all’ex caserma Salsa, oggetto di riqualificazione. O valutare un tratto di mura, un bastione: fu il primo a ristrutturarle».

La proposta è dell’assessore regionale Federico Caner, un “figlioccio” dello Sceriffo. Considerando, però, un punto fermo: «Deve essere un luogo importante della città», mette in evidenza Sandro Zampese, assessore comunale ai lavori pubblici e vecchio sodale di Genty.

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All’indomani del funerale di Giancarlo Gentilini, delle duemila persone che hanno riempito di affetto e ricordi il tempio di San Nicolò, tornano alle mente le parole del presidente regionale Luca Zaia ai cronisti: «Intitoliamogli una piazza o una via». Parole che seguono quelle del sindaco Mario Conte nei giorni precedenti, a poche ore dalla morte di Gentilini a 95 anni: «Penseremo a un luogo importante della città da dedicargli».

Ex Salsa 

Troppo presto per farsi un’idea precisa, la giunta deciderà in accordo con i familiari. E la scelta potrebbe ricadere anche su una nuova costruzione, su qualche opera in fase di realizzazione. Magari, come fa intendere Caner, su una piazzetta nuova, magari ricavata nell’ambito della complessa riqualificazione dell’ex Salsa, a Santa Maria del Rovere. «Difficile pensare di sostituire il nome di una piazza già esistente. Si potrebbero creare problemi tecnici, anche a livello di indirizzario», osserva Caner, «sarebbe più opportuno valutare magari qualcosa di nuovo. Un’idea potrebbe coincidere con un’opera in costruzione. So che è in corso la ristrutturazione della stazione ferroviaria: perché non pensare al piazzale di fronte? O forse, ancora meglio, l’ex Salsa riqualificata: magari valutando una piazzetta all’interno».

Le mura

Caner indica però anche un simbolo della città, quelle mura che per primo Gentilini rilanciò e che oggi sono oggetto di un complesso intervento di restyling con fondi Pnrr: «Si potrebbe intitolare a Giancarlo un tratto delle mura, magari il bastione San Marco», aggiunge. Nell’attuale giunta di Ca’ Sugana si vuole ponderare e valutare con attenzione quale luogo dedicare a chi guidò la città fra anni Novanta e Duemila, segnando più di un capitolo della storia di Treviso.

L’attuale assessore Sandro Zampese ragiona: «Bisogna studiare l’intitolazione con cura e attenzione. È già emersa l’ipotesi delle mura, ma anche di una via o piazza. Deve essere comunque un luogo importante quanto la figura di Gentilini. Ci prenderemo il giusto tempo per la scelta, ma la decisione dovrà interpretare bene quello che Genty ha rappresentato per la città. Si farà un’analisi approfondita: la decisione deriverà dal confronto fra sindaco, giunta, familiari, consiglieri comunali».

E sulla rilevanza del luogo si sofferma anche Stefano Marcon, presidente della Provincia e sindaco di Castelfranco: «L’idea è che bisogna dedicare a Gentilini qualcosa di significativo. Una scelta nel segno del dialogo fra amministrazione e famiglia».

Inevitabile pensare ad alcuni cantieri in corso: dall’ex Salsa all’ampliamento della biblioteca, passando per le mura. «Il sindaco saprà valutare», conclude Mauro Michielon, presidente Israa, «un’ipotesi percorribile potrebbe riguardare un tratto delle mura, essendo stato Gentilini il primo a riqualificarle. Credo, vista l’importanza della persona, che si virerà su qualcosa legato al centro storico».

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