Treviso: ecco chi è la donna accusata di non aver vaccinato 500 bambini

Si chiama Emanuela Petrillo, ha 31 anni: è la prima laureata nella Marca in assistenza sanitaria
AGOSTINI AG.FOTOFILM TREVISO -LA MADONNINA- DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE ULSS 9
AGOSTINI AG.FOTOFILM TREVISO -LA MADONNINA- DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE ULSS 9

Treviso, l'infermiera fingeva di vaccinare i bimbi. Il direttore sanitario Benazzi: "L'abbiamo allontanata"

TREVISO. È stata una delle prime dottoresse in assistenza sanitaria, laureatasi all’innovativa scuola di Conegliano, che ha preparato la nuova figura del sistema sanitario. Fra le prime 10 del Veneto, formate all’ex convento di San Francesco. Era il 2008.

Emanuela Petrillo ha cominciato lì la sua carriera negli ospedali del Nordest, dopo i tirocini e gli stage della scuola nei centri e nelle strutture dell’allora Usl 7 di Pieve di Soligo.

Finte vaccinazioni sui bimbi di Treviso: "Mi chiedevano se mio figlio aveva pianto"
AGOSTINI AG.FOTOFILM TREVISO -LA MADONNINA- DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE ULSS 9

Per un periodo ha lavorato all’ospedale di Udine, poi, quasi due anni fa, il ritorno a Treviso, sfruttando le opportunità date dalla mobilità. E da quanto sarebbe emerso, nel colloquio di filtro per chi va a lavorare in prima linea nel settore delle vaccinazioni, non sarebbero emerse posizioni ideologiche della giovane dottoressa tali da alimentare sospetti su una sua filosofia «no vax».

Bimbi vaccinati per finta, nuove convocazioni

L’ha maturata nel frattempo? O ha voluto assumere, negli ultimi mesi, una sorta di crociata personale contro i vaccini, escogitando la false vaccinazioni? Con tanto di eliminazione delle fialette? Sarà quello che dovranno ora appurare gli organismi e le forze dell’ordine cui è stata inviata la nuova denuncia.

Ai superiori e agli stesi vertici aziendali Emanuela non ha fornito alcuna spiegazione plausibile sul suo comportamento.

Si era diplomata a Treviso, al Duca degli Abruzzi. Dopo la laurea ha lavorato per un periodo a Udine. Poi, un anno fa, il ritorno a Treviso, al dipartimento di Prevenzione, con una procedura di mobilità fra le due Usl interregionali.

E quindi il servizio alla Madonnina, nel dipartimento di prevenzione, diretto dal Giovanni Gallo.

Disinvolta, vivace, energica, Emanuela non è mai passata inosservata. Ma aveva attirato su di sè anche le attenzioni del reperto, incuriositi da alcuni suo atteggiamenti anomali durante le ore di servizio.

Infermiera fingeva i vaccini /IL COMUNICATO DELL' ASL2
La Madonnina a Treviso

Poi i primi timori, gli accertamenti, l’inchiesta giudiziaria seguita dall’archiviazione, i nuovi sospetti. Ma chi poteva immaginare emergesse il quadro tracciato dall’Usl con la sua inchiesta interna?

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