Treviso città ricca: è settima in Italia

Il reddito medio sfiora i 29 mila euro. E cala ancora il numero di «poveri»
Soldi: qui sempre più «paperoni»
Soldi: qui sempre più «paperoni»
 
Treviso è il settimo comune capoluogo più ricco d'Italia. Lo dice il dipartimento delle Finanze, che ha calcolato il reddito medio di quasi cinquantamila trevigiani (48.569), pari a 28.935 euro nel 2009. Un livello di tutto riguardo nella classifica nazionale, che fa guadagnare alla città ben due posizioni rispetto al 2005, mentre Padova, sesta assoluta, ne perde una.
 In tutto i trevigiani hanno dichiarato come imponibile ai fini Irpef oltre 1,4 miliardi di euro, con 273 milioni incassati da 1.584 "paperoni", con redditi superiori ai centomila euro l'anno. Un numero assai cresciuto rispetto al 2005, quando i re della classifica erano 1.225 per un importo totale di 226 milioni di euro. Dalla parte opposta, in fondo alla scala della ricchezza registrata del fisco italiano, ci sono oltre diecimila trevigiani che vivono al massimo con 15 mila euro l'anno, che una volta tolte le tasse corrispondono a circa mille euro al mese, misura appena sufficiente per poter essere economicamente indipendenti secondo le stime ufficiali. Si tratta di un numero ridotto rispetto a cinque anni prima, quando i "poveri" erano oltre 15 mila in città, passati per effetto della crescita di benessere e livello di salario più alti rispetto al passato. La parte più consistente del campione si distribuisce invece nella fascia subito dopo, quella tra i 15 mila e i 20 mila euro l'anno, dove campeggiano 9.274 persone, capaci di un reddito aggregato di 157 milioni di euro. Tolti i super ricchi, l'ammontare più elevato si trova nella fascia da 20 mila a 26 mila euro, dove confluiscono 9.078 contribuenti, ai quali sono stati versati redditi superiori a 200 milioni di euro. Ampliando la mappa, il comune più ricco in assoluto è quello di Basiglio, in provincia di Milano, dove la gente ha dichiarato un importo medio di ben 51.803 euro, seguito da Galliate Lombardo, nel varesotto, con 50.539 euro. Tutti piccoli enti, decentrati rispetto ai grandi centri e alla capitali d'Italia, dove si annidano le grandi famiglie abbienti del nord. Milano, infatti, si è attestata a quota 34.964 euro pro capite, seguita dalle solite Bergamo, Monza e Roma, unica città del centro-sud presente nella top ten nazionale.  Anche nella Marca ci sono casi dove la concentrazione dei paperoni ragginge soglie da primato, come a San Pietro di Feletto, dove su poco più di tremila contribuenti (e poco meno di 5 mila cittadini) si contano oltre duecento redditi tra i 50 mila e i 100 mila euro. A ridosso di Treviso, città che si riconferma prima tra i 95 comuni della Marca, restano di poco staccati centri come Mogliano, dove 16.393 persone riescono a mettere insieme 430 milioni di euro di imponibile Irpef, sul quale vengono calcolate poi le tasse all'erario. Anche in questo caso si tratta di una crescita dirompente: nel 2005 il monte totale era di 374 milioni.

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