Treviso: cantieri a rilento, Manildo nomina la Tazzer assessore

ZAGO AG.FOTOFILM TREVISO CONFERENZA STAMPA PRESENTAZIONE NUOVO ASSESSORE MARINA TAZZER
ZAGO AG.FOTOFILM TREVISO CONFERENZA STAMPA PRESENTAZIONE NUOVO ASSESSORE MARINA TAZZER

TREVISO. A un anno e mezzo dalle prossime elezioni comunali, di fronte a incidenti di percorso e cantieri in ritardo, il sindaco Giovanni Manildo mette il turbo alla sua giunta commissariando, di fatto, più che alcuni suoi assessori, i dirigenti che a loro fanno capo. E che i suddetti assessori non riescono a gestire a dovere, un caso su tutti, il settore Lavori pubblici. E lo fa nel modo migliore: nominando assessore un ex dirigente del Comune di Treviso, Marina Tazzer. Una che sa il fatto suo, che conosce il Comune di Treviso come le sue tasche e i meccanismi della catena di comando. A lei, gli ex colleghi dirigenti, non la possono raccontare.

Insomma: un super dirigente che veste i panni dell’assessore. Così facendo, Manildo allarga però la giunta da 7 a 8 assessori, tornando al regime, da lui biasimato a inizio mandato, delle precedenti giunte leghiste, anche se rispetto a quelle ha due dirigenti in meno. «E un nuovo assessore costa meno di un dirigente», ha detto ieri il sindaco alla presentazione della Tazzer. Prevedibili le polemiche e le proteste, anche in seno alla maggioranza - con Sinistra Italiana e non solo - mentre la Lega parla di «ammissione di sconfitta: chiamano un tecnico perché non sanno gestire il palazzo».

Ma è comunque una mossa intelligente dal punto di vista operativo, assolutamente necessaria per l’ultimo anno di mandato, a fronte del rischio sempre più concreto, per Manildo, di un centrodestra compatto, per il 2018, come ai tempi delle giunte Gentilini e Gobbo, difficile quindi da battere, stavolta. E per Manildo, ancora una volta, ha pesato il concetto di “fedeltà”: nessun rimpasto di giunta - pur chiesto da più parti -, non salta l’assessore ai Lavori pubblici Ofelio Michielan, pur penalizzato dalle polemiche sulla pista ciclabile di viale Montegrappa e sui continui ritardi del cantiere di piazza Santa Maria dei Battuti e altro ancora. No, Michielan resta, è un fedelissimo di Manildo, ma ci penserà la Tazzer, di fatto, a gestire con più fermezza, al posto suo, il dirigente dei Lavori pubblici Roberta Spigariol: sì perché anche se alla Tazzer passa la delega dell’Urbanistica, fino a ieri in mano al sindaco, è anche vero che con la sua delega dal sapore vagamente esotico “Rigenerazione urbana e Riqualificazione dei quartieri” la Tazzer in qualità di «coordinatore tecnico» si occuperà di Urbanistica ma anche di far girare le cose per il verso giusto nei settori Edilizia e, appunto, Lavori pubblici, dato che sarà lei, ora, a seguire la parte esecutiva. La quadratura del cerchio.

Senza spargimenti di sangue, senza rimpasti. E siccome Manildo ha capito l’antifona - il brusio dei bar deve aver raggiunto le finestre di Ca’ Sugana - a sua volta il sindaco mentre molla l’Urbanistica assume una nuova delega, “Supervisione al decoro, alla bellezza e alla sicurezza urbana” che vuol dire solo una cosa: è partita la campagna elettorale e Manildo, dopo tre anni e mezzo per sua ammissione, «passati perlopiù a Ca’ Sugana», novello Gentilini (eh sì) si farà vedere di più in piazza, starà di più tra la gente. Manildo ha insomma preso il toro per le corna, annunciando una accelerazione che, sotto la regia tecnica della Tazzer, vedrà Ca’ Sugana alle prese con i 15 milioni di euro di finanziamenti statali da investire nei quartieri, dopo tre anni e mezzo di vita amministrativa più concentrata all’interno delle mura. Ma bisogna anche dare una scossa al cantiere di Santa Maria dei Battuti e alla messa in sicurezza di via Santa Bona Vecchia, bisogna gestire la partita dei nuovi parcheggi Cantarane ed ex Pattinodromo.

«Siamo felici di poter contare su Marina Tazzer, una figura dall’alto profilo tecnico che avrà l’incarico di coordinare tre settori strategici», ha detto Manildo, «Una scelta, quella di inserire un assessore dalle forti competenze tecnico-amministrative, che consentirà di poter contare su una nuova professionalità e di non dover sostenere i costi di un altro dirigente». Appunto: un dirigente camuffato da assessore.

 

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