Treviso: bus elettrici dentro mura per alleggerire il traffico
Il piano di Mom. Nel 2017 tre nuovi mezzi ecologici per traslocare le linee 1,3, 7, 10 Investimenti per 20 milioni fino al 2018 in tutta la provincia e taglio degli affitti

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TREVISO. Il futuro della mobilità in provincia di Treviso parte da un investimento da 18 milioni di euro che servirà a finanziare nei prossimi tre anni sia l’acquisto di nuovi mezzi, sia la riorganizzazione di parte della logistica della Mom che con questi investimenti punta ad aprire la strada anche per la riformulazione del servizio di trasporto urbano ex extraurbano. A Treviso, per citare un progetto, si punta a ridurre il numero dei bus in circolazione dentro le mura creando la “navetta del centro storico”.
I numeri del piano. Rinnovamento dei mezzi, taglio degli affitti, efficientamento del servizio sia interno che all’utenza, ammodernamento delle strutture. Tra investimenti diretti e risparmi Mom ha elaborato una strategia operativa triennale da oltre 20 milioni di euro: 18 per investimenti patrimoniali, 2 milioni tra risparmi d’ufficio e miglioramento gestionale; 400 mila euro circa di guadagni dati da nuove tariffe e nuovi sistemi di mobilità, 300 mila euro ottenuti grazie al miglioramento della qualità del lavoro. Ma veniamo ai fatti.
Treviso: ecobus e officina. Nel 2017 Mom acquisterà altri tre autobus elettrici (uno è già a lavoro). Formerà un piccola flotta ecologica pensata con un compito specifico: operare nel centro storico. L’idea, maturata anche seguendo le indicazioni del Comune, è alleggerire il traffico dentro mura «partendo intanto dalle linee che lo attraversano in pieno» spiega il presidente Giacomo Colladon, ovvero 1,3,7 e 10. Si pensa a traslocarle fuori mura dopo una fermata di “scambio” con una “navetta del centro” elettrica che attraversi il cuore cittadino collegando (almeno) nord e sud dove verrebbero organizzate fermate di coincidenza con le linee che collegano centro ed periferia. «Un piano già in fase di studio» segue Colladon, «e che domani potrebbe essere esteso anche alle corse che passano per il Duomo, soprattutto se pedonalizzato». A questo investimento si aggiunge quello per l’acquisto da Actt Servizi dell’officina in Castellana, operazione da 7,5 milioni già trattata in linea teorica con il Comune, socio di maggioranza di Actt Servizi. La società è proprietaria anche dell’area del deposito vicino all’ospedale.
Che affitta a Mom. «Se trovassimo un altro spazio meno costoso» ammette Colladon, «andremo via da lì, ma oggi non c’è»
Riaprire S.Quaranta, addio Siamic, corse serali. Mom rilancia anche progettio di cui si parla da tempo, ma che non hanno ancora trovato una quadra. «Idee su cui puntiamo, che possiamo pagare, ma che adesso sono ancora solo idee» sottolinea Colladon. Una di queste è la metropolitana dalla vecchia stazione di Santi Quaranta a Lancenigo, che sarebbe molto utile soprattutto agli studenti rappresentando un bel progetto di interscambio ferro-gomma; Il trasloco dell’autostazione dalla Siamic all’area della stazione dei treni («i contatti sono in corso» da anni ormai); il prolungamento del servizio di trasporto pubblico di Treviso oltre le 20.30. Idea quest’ultima ancora tutta da studiare e inquadrare scegliendo linee e orari.
Castelfranco: stazione e nuove linee. Sul piatto ci sono – intanto – 3,3 milioni. Serviranno a trasformare il terreno di via Forsche nel nuovo deposito-officina della Mom che verrà collegato all’auto stazione attraverso una bretella già prevista dal Comune che ha già benedetto il piano. «Ottimizzeremo il servizio e le spese che oggi risentono del fatto che l’autofficina sia a Falzè» spiega il direttore Mom Giampaolo Rossi. Oltre a questo, Mom pensa a riproporre l’esperimento delle linee cittadine puntando ad un servizio urbano (stile vecchia Actt a Treviso) che prima con Ctm non esisteva.
Vittorio Veneto: intermodalità. Sulla linea di quanto si sta organizzando a Castelfranco, sono in corsi contatti con l’amministrazione per sfruttare un’area comunale a ridosso della stazione trasformandola in uno snodo ferro-gomma favorando così sia i pendolari che il servizo di autotrasporto locale che potrebbe aprire anche a corse strettamente locali.
Portogruaro-Treviso: una tratta da migliorare. Mom sta cercando uno spazio per aprire un deposito nei pressi della stazione di Oderzo, ma nel frattempo sta prendendo contatti con tutte le amministrazioni dell’asse Treviso-Portogruaro per identificare un percorso di bus che arrivi fin davanti alle stazioni ferroviarie dei comuni lungo la linea, migliorando l’interscambio ferro-gomma oggi eufemisticamente difficoltoso.
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