Treviso, bimbo dimenticato sul bus: rompe il vetro da solo e si libera

TREVISO. Dimenticato sul pullman dell’Atvo, bimbo di 6 anni rompe il vetro con il martello di emergenza e si cala fuori ferendosi. L’episodio è accaduto nel primo pomeriggio di ieri. L’Azienda Trasporti Veneto Orientale, presta anche servizio extraurbano per il grande polo scolastico di Ca’Tron di Roncade, effettuando il collegamento da e per le scuole, scavallando la provincia di Venezia e raggiungendo Treviso per portare e andare a prendere i bambini.
Come in questo caso. Qualche cosa, però, ieri è andato storto. Il mezzo, una volta arrivato in zona Ca’Foncello, ha fermato nel grande deposito di via Polveriera, vicino alla vecchia entrata del nosocomio. Gli amichetti erano smontati in centro a Treviso, ma lui, con tutta probabilità, si era addormentato. Nè l’autista, né l’accompagnatrice di H-Farm, si sono accorti del bimbo.
Quando si è risvegliato, si è ritrovato solo, all’interno dell’autobus, con le porte bloccate. Ha tentato di aprirle, ma non ci è riuscito. Non si è, però, perso d’animo. Avendo frequentato alcune ore di primo soccorso, ha pensato di agire. Ha preso il martelletto che si usa in caso di emergenza incendio, e ha rotto il vetro di uno dei finestrini dell’autobus. Poi si è calato fuori dal pullman, ferendosi, anche se in modo lieve. A quel punto, solo, si è seduto su una panchina, a bordo strada. Le infermiere dell’ospedale che passavano di là si sono accorte di lui e se ne sono prese cura. È stata chiamata la madre del bimbo, accorsa a prenderlo.
Atvo spiega che il servizio non prevede vigilanza, in capo, invece, a H-Farm. Quest’ultima, si scusa. «Siamo molto dispiaciuti per l’accaduto: stiamo ricostruendo tutti i dettagli dell’episodio e verificando le responsabilità di autista e personale di bordo. Il personale e la dirigenza della scuola si sono messi subito a disposizione della famiglia per ogni necessità». «Va bene la tecnologia» commenta il presidente di Atvo, Fabio Turchetto «ma non basta. Se una App mi dice che non c’è nessuno a bordo e invece c’è un bimbo addormentato, evidentemente servono anche gli occhi».
«Rivolgiamo le nostre più sentite scuse alla famiglia del bambino», esordisce il direttore Atvo, Stefano Cerchier. «Siamo profondamente rammaricati: la sicurezza per Atvo è una delle nostre priorità».
L’azienda spiega di aver prelevato da H-Farm 30 bambini al termine delle lezioni, alle 15. «Il servizio prevede che una accompagnatrice, che dispone degli indirizzi di ogni singolo alunno, provveda ad indicare all’autista il punto in cui si deve fermare per farli scendere. Quando siamo arrivati in centro a Treviso, non ci si è resi conto che un ultimo alunno si era steso negli ultimi posti per dormire. All’autista, dunque, è stato riferito che non c’era più nessuno e poteva procedere verso il deposito. L’accompagnatrice nel frattempo è scesa». Chiude Atvo: «È un fatto che ci ha colpiti, come detto, e profondamente rammaricati. Aumenteremo ancora di più il nostro impegno affinché fatti del genere non debbano più accadere». —
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso