All’aeroporto di Treviso nuova passerella ignorata: i pedoni attraversano senza il semaforo
Eliminate anche le strisce, ma restano le vecchie abitudini. Barriere scavalcate e pericoli, le code di auto si allungano

Le strisce pedonali sono state cancellate e traslocate; il semaforo che bloccava la viabilità lungo la Noalese spento; la passerella sopraelevata aperta e completamente fruibile; le fermate bus rifatte.
Ma chiunque transiti davanti all’aeroporto Canova di Treviso si rende conto oggi che l’intervento di riorganizzazione della mobilità davanti allo scalo concluso a inizio luglio non basta, e anzi evidenzia nuove problematiche.
Pedoni in strada
La confusione prosegue. La cancellazione dell’attraversamento pedonale che collegava l’aeroporto con la zona parcheggio non ha interrotto il via vai dei passeggeri che attraversano la Noalese. La passerella? Usata, ma non quanto dovrebbe. Moltissimi i turisti in partenza o in arrivo che preferiscono tagliare di corsa la strada più che imboccare la scalinata (o l’ascensore) e il viadotto sopra la Noalese.
Passano intere famiglie, gruppi, coppie e single trascinando trolley e approfittando dei momenti di minor transito di auto o dei rallentamenti causati dall’attraversamento pedonale spostato all’altezza della rotonda del centro commerciale.

Anche lì scelta discussa, perché di fatto ha spostato più a nord il tappo che prima si formava a causa del semaforo pedonale. Le barriere anti-attraversamento? Oggi sono dei New Jersey, che non chiudono il fronte della strada e sono facili da scavalcare o aggirare. Risultato? Sotto gli occhi di tutti, quotidianamente. E non pochi automobilisti hanno segnalato la situazione.
Code e bus
Come detto, la realizzazione di un nuovo passaggi pedonale in zona centro commerciale ha sì ridotto i tempi in cui il traffico si trovava costretto – col semaforo – a fermarsi per lasciar passare i viaggiatori, ma non ha risolto il problema. Il tappo si forma comunque, pur più in breve, e le code quando i pedoni che attraversano sono parecchi, si allungano ancora.
Ed altre volte a contribuire all’ingorgo sono i bus, che pur avendo nuove aree di sosta a lato strada, sia in direzione Treviso che Quinto, spesso le imboccano appena, rimanendo di fatto a metà carreggiata e non permettendo alle auto e ai camion che li seguono di superarli in sicurezza come potrebbero fare se i bus usassero in toto l’area di sosta riservata.
Ciliegina sulla torta poi: continuano le auto in sosta pirata a lato strada per caricare e scaricare familiari o amici in arrivo o partenza ignorando il parcheggio gratuito per 15 minuti. Il tutto alle volte occupando lo spazio dei bus, e costringendoli a rimanervi fuori.
Il caso allo studio
Cambiare tutto perché nulla cambi? Non così drastico, ma c’è molto da fare, ancora, se si vuol provare ad avere ragione di una viabilità aeroportuale comunque costretta in uno spazio troppo piccolo forse per uno scalo da milioni di passeggeri, tra parcheggi, aree bus e una regionale impossibile da spostare.
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