Trenta intossicati dai funghi del ristorante I clienti delle Rive finiscono all’ospedale

TARZO
Volevano inaugurare la stagione autunnale con una cena a tema, in uno dei locali più conosciuti delle Prealpi trevigiane: funghi e altre specialità della casa al ristorante Alle Rive di Tarzo. La serata, invece, è finita con le sirene dell’ambulanza, i carabinieri e un’intossicazione di massa causata dai chiodini. Bilancio finale da incubo: due persone accompagnate dal 118 al pronto soccorso, 13 arrivate con mezzi propri all’ospedale di Conegliano, altre 15 a quello di Vittorio Veneto. Trenta (su 55 clienti presenti al ristorante) intossicati dagli antipasti. Per fortuna, nessuno in gravi condizioni: nausea, vomito, dissenteria, una serata rovinata ma niente di più. L’Usl 2 parla di «problemi da cottura insufficiente dei chiodini», il ristorante si difende: «Non sappiamo cosa sia successo».
I 55 commensali appartengono a diversi gruppi arrivati sulle colline di Tarzo per una cena a tema autunnale. Porcini, chiodini e ovoli avevano fatto il loro debutto al momento degli antipasti, assieme ai crostini. Succede tutto molto in fretta: già dopo gli antipasti molti dei 55 clienti iniziano ad avvertire i classici sintomi dell’intossicazione alimentare, soprattutto nausea e vomito. Non ci mettono molto a capire cosa sia successo, e scatta la prima chiamata al 118, che arriva sul posto con un’ambulanza e carica i primi due avventori in direzione pronto soccorso. Gli altri non aspettano a lungo e prendono l’auto verso Conegliano e Vittorio Veneto, in preda a dolori al ventre e senso di nausea. Il personale dei due pronti soccorso deve fare gli straordinari, ma alla fine le trenta persone vengono dimesse nella notte: per fortuna la tossicità di quel tipo di funghi è piuttosto bassa, e le conseguenze non vanno più in là di qualche temporaneo malessere.
Assieme al 118 sabato sera si muovono, però, anche i carabinieri e il servizio ispettorato micologico dell’Usl 2 di Marca, che può sempre contare sulla disponibilità di un esperto micologo per emergenze come questa. Il rapporto dell’azienda sanitaria, confermato il giorno successivo, non lascia spazio a dubbi: «I problemi sono stati generati dalla cottura insufficiente dei chiodini» spiega l’Usl 2, «le persone hanno iniziato a sentirsi male dopo gli antipasti ma al termine dei controlli di rito sono state mandate tutte a casa e non avranno conseguenze. In ogni caso raccomandiamo di consumare i funghi sempre dopo un’attenta cottura, i chiodini per esempio sono tossici se crudi, e necessitano di una prebollitura con successivo cambio dell’acqua».
Tutte cose che alle Rive, ristorante storico con decenni di carriera alle spalle, sanno bene. Il locale è scelto spesso per cresime, matrimoni e cerimonie di ogni genere, e mai si erano verificati inconvenienti di questo tipo. Perciò la serataccia di sabato ha colto tutti di sorpresa: «Non sappiamo cosa sia successo, i funghi sono stati cucinati come sempre» spiegano i titolari del ristorante, «non sono di nostra produzione ovviamente, ci vengono venduti da fornitori di fiducia. Si trattava di porcini, chiodini e ovoli». Anche l’azienda sanitaria ha confermato, ieri, che una successiva ispezione della cucina e degli altri spazi non ha portato alla scoperta di alcuna irregolarità. —
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