Tremila quadri e 10 mila libri Il lascito di Vietri va al Comune
L’amministrazione di Oderzo ha deciso di accettare l’eredità culturale dell’artista morto a Bologna Tre Tir con il materiale sono in arrivo, resta l’onere della catalogazione e il problema della sede

ODERZO. Come sistemare 3 mila quadri e 10 mila libri? Una domanda del genere, che a molti sembra assurda, se l’è dovuta fare la giunta di Oderzo quando ha deciso di accettare il lascito che Tullio Vietri, pittore ed intellettuale originario di Oderzo deceduto l’anno scorso a Bologna all’età di 89 anni, ha destinato alla sua città natale. Il testamento dello studioso donava alla città tutte le sue opere e la sua sterminata biblioteca (parte dei suoi dipinti erano già stati donati a Oderzo nel 1999, quando nella biblioteca civica venne creato il Museo Tullio Vietri). Ma ad una condizione: il Comune avrebbe dovuto catalogare tutte le sue opere. Il consiglio comunale ha ritenuto giusto e meritorio accettare il lascito, molto importante sia sotto il profilo culturale che sotto quello economico: il valore complessivo del legato si aggira sugli 800 mila euro secondo la valutazione eseguita dal professor Roberto Costella, che si sta occupando della stima (è stato previsto che questo lavoro, vista la mole della donazione, non termini prima del 2022: il Comune ha già impegnato 50 mila euro). Un’operazione che si sta rivelando piuttosto complessa. Poiché Vietri si è sempre rifiutato di vendere le proprie opere d’arte, nessuna di queste ha un valore precedentemente attribuitole da un qualsiasi critico, tant’è che la scelta dell’esperto è stata fatta dall’amministrazione senza un bando pubblico: «Il professor Costella era l’unico che conoscesse a sufficienza l’opera di Tullio Vietri: nemmeno la prestigiosa casa d’aste Sotheby’s se l’è sentita di dare il suo parere», ha spiegato il sindaco Maria Scardellato in risposta ai dubbi di Laura Damo. Ma la gran quantità di opere d’arte che giungeranno a Oderzo (da Bologna sono già arrivati 2 tir pieni di libri, ed altrettanti ce ne vorranno per finire il lavoro) apre una questione difficilmente rinviabile: come sistemare una così ingente mole di libri e quadri? Laura Damo, capogruppo delle liste civiche, e Alessandro Battel, consigliere Pd, hanno proposto di unire a questa nuova collezione quella donata da Attilia Zava nel 2014 al Comune, che si compone di 63 manufatti in vetro del maestro vetraio Egidio Costantini (700 mila euro il loro valore). Una collezione che è frutto della collaborazione del maestro con alcuni dei più grandi artisti del Novecento come Picasso, Chagall ed Ernst: «Perché non creare un polo all’interno di Palazzo Foscolo che testimoni l’importanza culturale che Oderzo ha rivestito nell’arco del Novecento?», è stata la proposta di Battel, che ha avuto la fortuna di conoscere bene lo stesso Tullio Vietri. L’operazione non è impossibile: pare che la Regione stia per concedere un contributo in tal senso a Fondazione Oderzo Cultura, che ha in carico i manufatti.
Niccolò Budoia
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