Travolto, resta zoppo: maxi risarcimento

Roncade. Un milione di euro all’ex idraulico: in moto fu centrato da un auto guidata da un uomo in stato di ebbrezza
Di Rubina Bon
DeMarchi Cornuda via San Vettore incidente mortale auto contro moto
DeMarchi Cornuda via San Vettore incidente mortale auto contro moto

RONCADE. Travolto in moto da un'auto senza assicurazione, condotta da un uomo in stato di ebbrezza e senza patente: A.P. di Roncade, 32 anni all'epoca dei fatti che risalgono al marzo del 2007, aveva riportato una gravissima lesione alla gamba sinistra, che gli è costata ben cinque interventi chirurgici e problemi che permangono ancora oggi. Nei giorni scorsi è arrivata la sentenza della prima sezione civile del tribunale di Treviso: al giovane, che si è rivolto all'avvocato Giorgio Caldera di Venezia, è stato assegnato un maxi risarcimento di 1.088.050 euro, a cui si sommano gli interessi. A pronunciarsi, il giudice Daniela Ronzani che ha condannato al pagamento in solido il conducente dell'auto, G.Z. di Monastier, e Assicurazioni Generali spa in quanto impresa designataria per la liquidazione dei sinistri a carico del Fondo di garanzia per le vittime della strada. L'incidente risale al 3 marzo 2007: A.P. era in sella alla sua Harley Davidson e viaggiava lungo via del Solstizio a San Biagio, in direzione di Monastier. All'altezza dell'incrocio con la laterale via Baracca, il motociclista roncadese era stato investito da una Ford Focus che doveva svoltare nella stradina. Al volante c’era G.Z., che al momento dello schianto risultava senza patente e sotto l'effetto dell’alcol. Per i rilievi erano intervenuti gli agenti della polstrada di Treviso che avevano accertato la responsabilità esclusiva dell’automobilista. Gravissime le conseguenze fisiche riportate dal motociclista: era stato ricoverato d’urgenza al Ca' Foncello per la frattura disassata del femore sinistro, la frattura scomposta esposta a più frammenti della gamba sinistra con lesioni vascolari e tendinee multiple e varie ferite lacero-contuse. Per lui erano state necessarie cinque operazioni, l'ultima delle quali ad aprile del 2009. Un lungo percorso che aveva causato ad A.P. un'inabilità temporanea del 100% per nove mesi e un lungo calvario successivo. L’incidente ha pregiudicato la libertà dei movimenti di A.P. e i suoi spostamenti. Come accertato dal consulente medico legale nominato dal giudice, la vittima oggi cammina con un’evidente zoppia che limita molte attività nel quotidiano, oltre a tutte le attività sportive che praticava a livello dilettantistico fino al momento dell’incidente, ovvero il trekking e l'equitazione, oltre che l’uso della moto. Da allora, infatti, può guidare solo veicoli con il cambio automatico. Non solo: in seguito all’incidente A.P. ha perso il lavoro di idraulico ed è stato abbandonato dalla fidanzata con la quale aveva fissato le nozze per la primavera del 2008. Assicurazioni Generali aveva ritenuto di offrire 203 mila euro. Troppo poco secondo il danneggiato, che si è rivolto all'avvocato Caldera. Il tribunale di Treviso ha risarcito il danno patrimoniale legato alle perdite di retribuzione per l'incapacità lavorativa totale e il danno non patrimoniale con la “personalizzazione” del risarcimento plasmato sul caso specifico.

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