Trascrizione tardiva, Bianconi condannato

Il notaio dovrà pagare 200.000 euro alla cliente che gli aveva chiesto di fare in fretta. Ma il l professionista aveva registrato la compravendita otto giorni dopo il rogito firmato nel suo studio in via Oberdan. Da qui la causa giudiziaria
A destra la facciata del tribunale di Treviso Sopra Luigi Fadalti avvocato della cliente del notaio
A destra la facciata del tribunale di Treviso Sopra Luigi Fadalti avvocato della cliente del notaio
TREVISO. Notaio condannato a risarcire quasi 200.000 euro ad una cliente per aver trascritto in ritardo un atto di compravendita. Maurizio Bianconi aveva infatti aspettato otto giorni dopo il rogito, nonostante avesse promesso a Lucia Mutton di farlo il giorno successivo la firma. I fatti risalgono al marzo del 2006. La donna, assistita dall'avvocato Luigi Fadalti, si era rivolta al professionista e gli aveva chiesto di procedere immediatamente alla trascrizione della compravendita. L'urgenza, è poi emerso, era dovuta all'esistenza di creditori che avrebbero potuto aggredire i beni oggetto della compravendita. Bianconi le aveva detto che avrebbe provveduto alla trascrizione immediatamente, proprio il giorno successivo la firma. Ma così non è stato, dato che la trascrizione è stata fatta esattamente otto giorni dopo. Un tempo sufficiente per i creditori per imporre sull'immobile il sequestro.


La signora Mutton, per scongiurare l'espropriazione, aveva quindi dovuto pagare ai creditori circa 188.000 euro. Bianconi si è difeso sostenendo che otto giorni è un periodo assolutamente compatibile con la prescrizione che impone al notaio di procedere nel minor tempo possibile e che, la sera stessa del rogito, era andato a Roma per un grave lutto familiare che l'aveva colpito. Il giudice Sabrina Cicero ha quindi dovuto ascoltare una serie di testimonianze per capire, in particolare, se effettivamente era stato detto chiaramente al professionista di fare il prima possibile. Uno di questi ha anche confermato la frase «sono scivolato su una buccia di banana» che il notaio Bianconi gli ha detto in relazione a questo caso.


Dunque, essendo il professionista perfettamente a conoscenza dell'urgenza della trascrizione dell'atto, il giudice ha ritenuto di porre in relazione gli esborsi effettuati dalla Mutton per evitare l'espropriazione dei beni (circa 188.000 euro) con l'inadempimento del notaio, consistente nella «ritardata trascrizione dell'atto di compravendita». Per tutti questi motivi il tribunale di Treviso ha stabilito che «la somma di denaro alla quale la Mutton ha diritto a titolo di risarcimento del danno causato dal notaio è pari a euro 188.706 che, rivalutata secondo l'indice Istat dei prezzi al consumo e relativo all'anno 2007, risulta pertanto pari a euro 199.424».

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