Tragedia di Ferrara, spunta l’auto pirata

ODERZO. Dentro le corsie dell’ospedale di Cona, frazione di Ferrara, si cerca un conforto che si trova a stento. Parenti e amici intimi occupano la sala d’aspetto del reparto di rianimazione.
La piccola è fuori pericolo. È lì che la piccola di quattro anni è stata trasportata dopo che i soccorsi l’avevano estratta dall’auto finita contro un platano in via Comacchio. La mamma, l’opitergina Tiziana Leonardi che avrebbe compiuto 40 anni a luglio, non ce l’ha fatta. E nemmeno la sorella maggiore, Ludovica Grazzi, che di anni ne aveva 6, è sopravvissuta. All’improvviso nel reparto una porta si apre. Una barella attraversa il corridoio. Sul lettino la piccola scampata alla tragedia con gli occhi grandi guarda intorno a sé, accanto a lei il papà che si sforza di non piangere. Subito i presenti si fanno vedere, salutano la piccola che viene trasportata dai medici in pediatria. «Hanno detto che è fuori pericolo», spiegano alcuni amici, «siamo qui da questa mattina, ci siamo precipitati appena abbiamo saputo». Anche loro hanno gli occhi gonfi. La disperazione del papà. Paolo Grazzi è sconvolto. In pochi istanti ha perso moglie e figlia. Lei dipendente Carife, lui architetto conosciuto in città, vivevano con le figlie in un appartamento nel centro di Ferrara. Mercoledì intorno alle 15 la donna con le due bambine stava procedendo in direzione Masi Torello.
Il giallo dell’auto killer. «Mi aveva detto», riflette Grazzi, «che sarebbero andate alla fiera di San Giorgio, sulle giostre. Ma perché si trovavano lungo quella via? Il telefono di mia moglie si è distrutto nell’impatto e io non capisco cosa ci facessero là». Forse alle giostre c’era troppa confusione e avevano optato per un “piano B”, forse. «La bambina ha detto» afferma la nonna materna, «che avrebbe visto una macchina grigia bassa, poi zig zag, poi bum». Com’è fatta quella strada? È dritta o ci sono delle curve?”. Il tratto in cui si è consumato l’incidente è rettilineo ma la famiglia di Tiziana non è ferrarese, viene da Oderzo, un paese vicino Treviso e non conosce il territorio. I primi giunti sul luogo dello schianto non hanno visto nessun’altra auto nei paraggi. E se la bambina avesse visto bene? Se ci fosse stata un’altra auto che poi si è allontanata a tutta velocità? Saranno le indagini e i rilievi delle forze dell’ordine a stabilirlo. Il lutto a Oderzo. Intanto a Oderzo è grande la commozione e il lutto a Oderzo, per la tragedia che ha colpito la famiglia Leonardi. La notizia della tragedia si è sparsa in un baleno a Oderzo dove la famiglia Leonardi è molto conosciuta e la mamma di Tiziana risiede in viale Frassinetti. Il padre della giovane donna morta a Ferrara, Salvatore Leonardi, è stato per tanti anni segretario comunale a Oderzo , a fianco di numerosi sindaci che si sono succeduti, fino all’amministrazione del sindaco Fulgenzio Zulian.
L’abbraccio dei vigili. Il fratello Giuseppe presta servizio come istruttore di vigilanza nelle guardie municipali di Oderzo. Il comandante di polizia municipale a Oderzo, Federico Colautti si è stretto ai Leonardi: «Partecipo al dolore della famiglia, e porgo le condoglianze anche a nome di tutti i colleghi, a Giuseppe Leonardi. È un fatto doloroso, considerata sia la giovane età delle vittime, sia per la signora Leonardi, la mamma e la nonna, che ora deve sopportare un dolore immenso. Al nostro collega siamo vicini e gli dico di prendersi tutto il tempo che ritiene necessario, in questo frangente, per stare vicino alla mamma e per stringersi vicino alla sua famiglia e all’altra nipotina». Luciano Freschi, ex consigliere comunale, ricorda: «Sono amico personale di Giuseppe, gli ho espresso le mie condoglianze appena ho avuto la notizia. Con il papà Salvatore, per tanti anni segretario comunale a Oderzo, ho lavorato fianco a fianco durante tante amministrazioni. La famiglia Leonardi, quando era arrivata a Oderzo si era integrata perfettamente. L’ex segretario è sempre stato socievole, cordiale».
Samuele Govoni
Giuseppina Piovesana
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso