TRAGEDIA A MEZZANOTTE

 
VITTORIO VENETO.
Sono distrutti dal dolore i familiari e gli amici di Tony David Biz, morto a soli 35 anni, sabato sera in via Marconi a Serravalle di Vittorio Veneto per un incidente mentre era in sella sua moto e stava tornando verso casa in via Tragol de Rova a Forcal. «Ho perso un figlio buono e bravo - racconta la mamma Anna in lacrime - E' stata una tragica fatalità. Dopo essersi fermato con gli amici al bar, si era da poco rimesso in strada per tornare casa, quindi secondo me non andava più di 40-50 all'ora, quando purtroppo è avvenuto l'incidente. Mi hanno detto che un'auto che viaggiava dietro David ha visto mio figlio perdere all'improvviso il controllo della moto forse per la visiera del casco non sistemata bene. Ha sbandato ed è finito su un muretto lungo la strada, e poi sfortuna ha voluto che la moto gli cadesse addosso. Era felice con sua moglie e il loro bambino. Era bravo e stimato nel lavoro». «Un artista, una persona eccezionale - lo ricorda il fratello Giangiacomo - Siamo sconvolti». «Lo conoscevo dal 1998 - dice Sergio Moret, amico e collega alla Sipa, azienda della zona industriale dove lavoravano entrambi - Da tredici anni eravamo non solo colleghi, ma amici. Ci si capiva con uno sguardo. Era un ragazzo tranquillo, amava la montagna e la sua famiglia. Una grandissima perdita». Tony David ed il cugino Roberto Biz, giornalista, sabato sera avevano cenato insieme ad altri amici alla sagra di Santa Giustina. «Tony era stato con me ed altre persone fino alle dieci e mezzo circa - ricorda Roberto - Poi si era allontanato in moto. Non so cosa possa essergli successo, ma certamente non correva. Una tragica fatalità. Ho perso un cugino, un amico». Paola, la moglie di Tony David, lavorava alla pasticceria La Torinese, una delle più rinomate del centro. «Non è possibile morire così - raccontano gli zii del giovane - Guardando da casa il Fadalto e vedendo come sfrecciano le moto, pensiamo che il nostro Tony ha perso la vita non per l'alta velocità, come a volte accade. Non amava correre, era giudizioso».

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