Tornado di Vallà, dieci case da abbattere
Troppi danni: decisa la demolizione. Fatture per i risarcimenti regionali entro fine mese

Una delle case maggiormente distrutte dalla tromba d’aria di Vallà
RIESE.
Tromba d'aria di Vallà, 10 edifici vanno abbattuti. Scadono a fine mese i termini per la presentazione delle fatture relative ai lavori per riparare ai danni provocati dal tornado del 6 giugno 2009. Dopo arriverà la seconda trance di finanziamenti stanziati da Regione e Governo.
E' passato un anno mezzo dal tornado. Le famiglie di Vallà che si sono viste la casa devastata dalla furia dell'urgano hanno già ottenuto alcuni risarcimenti. Oltre ai soldi raccolti con le offerte (quasi 300 mila euro), i cittadini sono stati risarciti dalla Provincia (un milione di euro). Dei contributi regionali e statali invece è stato distribuita solo una prima parte. 800 mila euro per le famiglie danneggiate. Si attende ora la consegna dei fondi rimanenti. Si tratta di oltre 10 milioni di euro messi a disposizione dalle istituzioni per i danneggiati. Il termine di scadenza per la presentazione di fatture e preventivi di spesa per i risarcimenti è il 31 marzo. Sono 260 i cittadini che hanno diritto a questi benefici. Una decina invece gli immobili che devono essere abbattuti. Hanno subito danni importanti a causa della tromba d'aria tanto che ora ai proprietari non conviene ristrutturarli, ma abbatterli e ricostruirli. La conta definitiva dei danni provocati dalla tromba d'aria ammonta a 33.752.521,66 euro, di cui 27.374276, 02 solo nel comune di Riese. Sono 373 le abitazioni danneggiate a Riese, 55 le attività produttive, 58 le attività agricole. Gli altri comuni colpiti sono stati Vedelago, Castello di Godego, Castelfranco Veneto, Altivole e Montebelluna. La questione Vallà era stata terreno di scontro politico. L'allora presidente della Regione Giancarlo Galan infatti era stato accusato di disinteresse rispetto al problema. Accusa respinta al mittente dallo stesso Galan che aveva detto di essersi recato in visita a Vallà in maniera riservata, senza fare le passerelle mediatiche come avevano fatto altri politici.
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