Toni Del Spin, nel tempio della tradizione
Sturlese: «Qui dal 1880, i miei clienti vogliono i piatti trevigiani: perchè cercare avventure strane?»

«Anche se io sono qui dal 1983, questa osteria mette pignatte sul fuoco, in bella vista del cliente come si usava, fin dal 1880. Me lo raccontava la più giovane rappresentante della famiglia Piccoli, che dava il nome a quella osteria, prima grazie a suo nonno e poi grazie al suo papà. Il nome risale al 1932 e a gestire era la Rosetta, che compare in una vecchia foto che teniamo nel privé per cene di gruppo e clienti particolari. Quanta gente è passata per questi tavoli? Tanta, tantissima. E in buona parte è tornata. o son tornati figli e i pronipoti». Alfredo Sturlese, che ha mosso i suoi primi passi in Germania al Toulà di Monaco, i suoi figli li ha accanto: la figlia Emily è, tosta come papà, troneggiante in bancone e ha un futuro in sala; il figlio Nicolas gestisce la cantina, appena al di là della strada, via Inferiore, con competenza. Alfredo ne va fiero. Esattamente come di lui andava fiero zio Dorino Sartor, che gli ha lasciato questa “bottega storica”. Qui il menu è nel segno della tradizione e i clienti sanno sempre di poter contare su piatti trevigiani realizzati a norma: dalla faraona in pevarada, all'oca rosta, dai bigoi in salsa alla sopa coada. «Perchè cercare avventure quando è questo che cercano da noi i nostri clienti affezionati?». Liberi professionisti, artisti, attori, e personaggi pubblici. L'ultima è stata Luciana Litizzetto, prima di lei Red Canzian, Lucrezia Lante della Rovere, ma anche Yoko Ono («le chiesi una dedica sul depliant riferita ai miei figli. Domandò: quanti sono? Dissi: quattro. Lei si sedette e con calma fece quattro dediche distinte. Un mito, carinissima»), l'editore Giulio Einaudi, l'architetto e poeta Calzavara, il disegnatore Disney Giorgio Cavazzano, Marco Goldin e gli ospiti prestigiosi delle sue mostre d'arte, ma anche lo scrittore e cugino di Pasolini, Nico Naldini, imprenditori di ogni caratura e prestigio internazionale, prefetti, politici («Mi colpì la simpatia con cui ci trattò l'ex ministro della difesa, Martino, ma ci hanno onorato della loro presenza anche importanti attori come Glauco Mauri e Alessandro Haber. A proposito di quest'ultimo, ci segnala un cliente "fisso" che, dovendo servirsi dell'uvetta sotto grappa contenuta in un contenitore di vetro, andò a pescare i grani d'uva passita direttamente con le mani, tra il divertimento degli astanti e la preoccupazione di Alfredo, sempre attento all'igiene. Eppure, quando gli chiedi quale sia la caratteristica più fradita dai clienti, il "paròn" rivela: «Il fatto di sentirsi a casa loro dopo una giornata pesante. Ma oltre ai trevigiani, noi lavoriamo molto con gli stranieri. E questi hanno la caratteristica di mandarci amici e parenti grazie al tam-tam. Con il tedesco inparato a Monaco, l'inglese imparato in un anno di lavoro in Scozia e il francese imparato nelle scuole dell'obbligo, quelle di un tempo, reggo bene i colloqui e le ordinazioni dei "foresti", che mostrano di apprezzare. Per ora il locale continua ad avere le due lavagne di ardesia appese sull'alto soffitto sulle quali appaiono le specialità del giorno e quella bianca dove appaiono le grappe in rastrelliera, molte e buone. «Amo quelle belle di Castagner, ma noi siano stati anche la rampa di lancio della Prime Uve, distillato di uve e non di vinacce». Ci giriamo verso il muro e vediamo un grande quadro sul quale sfilano alcuni dei personaggio dei cartoon più famosi, con sotto la firma dei vari autori. C'è un Cipputi di Altan, c'è un Paperino di Cavazzano, ma anche disegni di Bozzetto, Bottaro, Silver e Cavandoli (quello della Linea di Lagostina). <Risale ai tempi in cui Mezzavilla organizzava Treviso Comics. Gli dissi di portarmi tutti quelli che amavo e non riuscirono a trattenersi ed... eccoli lì, ne vado fiero».
Toni Frigo
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