Tiziana, oltre la sindrome di down: ai fornelli dell'antica osteria Righetto a Quinto

Ventidue anni, trevigiana con la sindrome di down, grande passione per i fornelli dall’istituto alberghiero approda a “fuochi” già entrati nella storia 

QUINTO. L’inclusione passa anche per la buona tavola. A dimostrarlo, a Quinto, è da qualche giorno l’Antica Osteria Righetto di via Ciardi, nel cuore del paese. Lo fa grazie a Tiziana Da Re 22enne trevigiana down con la passione per il mondo della ristorazione, entrata nello staff della cucina di Righetto per un percorso formativo che durerà 6 mesi.

Tiziana si è diplomata due anni fa all’istituto alberghiero di Lancenigo e, dopo gli stage scolastici svolti in due diverse realtà, grazie al progetto Sil (Servizio integrazione lavorativa) dell’Usl 2 Marca Trevigiana ha ora la possibilità di cimentarsi all’interno di un ristorante. E di certo non uno a caso, considerando che l’attuale Righetto ha riaperto i battenti nell’ottobre del 2017, tornando a far rivivere quella che rappresentava una delle più antiche osterie (e locande) della Marca, con radici già alla fine del 1700 e portata al successo (stella Michelin compresa) da “Toni” Righetto, con la sua “bisata”, l’anguilla.

Una ricetta, quest’ultima, oggi ripresa dallo chef Marco Cavallin e che per tutta la stagione, assieme al resto del menù, potrà contare anche dell’apporto della giovane Tiziana. «Sono contentissima di questa nuova esperienza» racconta la stessa Tiziana mentre fa capolino fuori dalla cucina di Righetto, «darò il meglio di me per imparare cose nuove e portare il contributo con ciò che ho imparato a scuola, anche se qui è tutta un’altra cosa ovviamente. Mi sto trovando molto bene e un giorno mi piacerebbe approfondire anche il servizio in sala, che mi incuriosisce molto.

Al momento però sono felicissima di essere in cucina e la mattina mi alzo contenta per venire a lavoro: ho già cucinato dei dolci anche qui, sono una delle mie passioni, a casa li cucino una volta a settimana». E seppur sia iniziata solo da un paio di giorni l’esperienza di Tiziana all’interno di Righetto ha già lasciato il segno.

«Questo tipo di progetti fanno bene a tutti: i sorrisi di Tiziana ci hanno riempito di forza e soddisfazione fin da subito. Sorridessimo noi, nella nostra frenesia, la metà di quello che fa lei…» dice Roberto Tacchetto, titolare dell’Antica Osteria Righetto, «allo stesso tempo, però, ci piace l’idea di sensibilizzazione che sta dietro a questo progetto, che parla di inclusione sociale e vicinanza nei confronti di tutti, facendo esprimere ciascuno secondo le proprie passioni ed i propri talenti.

Con Tiziana, ovviamente, faremo un passo alla volta e la seguiremo al meglio, ma sono convinto potrà togliersi anche lei parecchie soddisfazioni». Il progetto, in cui Tiziana è seguita anche da una propria tutor, porta la giovane in cucina per 4 ore ogni giorno, dal martedì al sabato compresi. «Ci aiuterà nella preparazione dei pranzi, il suo è un aiuto speciale» prosegue Tacchetto, «E credo sia ancor più bello che tutto avvenga qui, tra queste mura storiche, che hanno visto passare personaggi come Francesco Baracca, Giovanni Comisso e Bepo Maffioli». La storia, quella d’oggi, parla intanto di apertura e vicinanza. Verso tutti. 
 
 

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