Tessitura Monti alza bandiera bianca

Nessun accordo per la cessione, l’azienda chiede lo stato di insolvenza. A Maserada 250 lavoratori col fiato sospeso

maserada. Doccia gelata sul futuro della Tessitura Monti, 250 lavoratori a Maserada: è saltato l’accordo con il fondo svizzero che si era interessato all’acquisizione e l’azienda, ieri mattina, ha depositato dichiarazione di insolvenza in Tribunale. Con questa mossa la storica società trevigiana prende atto dell’impossibilità di soddisfare i creditori e avvia l’iter per l’amministrazione straordinaria. Se il giudice riconoscerà lo stato di insolvenza, l’azienda finirà in mano ai commissari decisi dal Ministero dello Sviluppo Economico (da una a tre persone) che proveranno l’ultimo, disperato tentativo di salvataggio; l’alternativa sarà il fallimento. Lo stesso iter che ha interessato di recente un altro marchio storico del tessile, Stefanel.

nessun accordo

Giornata concitata, quella di ieri, per la Tessitura Monti, che dopo aver depositato lo stato di insolvenza ha avvisato Assindustria e sindacati informandoli di non aver raggiunto alcun accordo con istituti di crediti e fondo svizzero, quest’ultimo mai uscito allo scoperto dopo le voci, la settimana scorsa, di un interessamento all’azienda di Maserada. I rappresentanti di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil alle 18 di ieri si sono quindi incontrati con Assindustria per stabilire le prossime mosse: «Dopo essere stati convocati d’urgenza, abbiamo stabilito che lunedì mattina, nello stabilimento di Maserada, si terranno le assemblee con i lavoratori, con l’obbiettivo che nelle prossime ore l’azienda possa offrire elementi di garanzia per la prosecuzione dell’attività lavorativa».

i posti di lavoro

Nella procedura di amministrazione straordinaria questa non dovrebbe essere messa in discussione, a patto che il Tribunale accolga l’istanza della società. Sono 250 i lavoratori con il fiato sospeso a Maserada. Alle loro sorti si è interessata anche la Regione, che ha allestito un tavolo di lavoro sulla crisi della Tessitura incontrando periodicamente le parti in gioco. L’ultimo incontro pochi giorni fa, a Venezia, per capire la consistenza della presunta offerta del fondo svizzero: anche in quell’occasione niente di concreto si palesò durante l’incontro, ma nessuno immaginava che la vicenda avrebbe preso una piega così negativa nelle ore immediatamente successive.

la storia

Dal primo luglio del 2018 la Tessitura Monti Spa, colosso della sartoria nato a Maserada nel 1911 e oggi attivo in tre Stati, aveva ridefinito la propria governance riportando i ruoli direttivi in famiglia: le deleghe che erano state attribuite all’amministratore delegato Luca Belenghi sono state suddivise, un anno fa, tra gli amministratori Manuel Monti e Bruno Monti, cugini nominati vice presidenti esecutivi, mentre presidente è rimasto il terzo cugino, Giovanni Monti. Nel 2017 il fatturato aveva toccato quota 103 milioni di euro (in leggera crescita rispetto all’anno precedente), grazie a 1.200 clienti in duecento Paesi che avevano acquistato - tra le altre cose - 4,5 milioni di camice.—

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