Tessarolo: «Pari Opportunità via i politici, voglio tecnici»

L’assessore difende il nuovo regolamento: «Troppa gente, bastano 7 persone» Conte: «Alle sedute c’erano più assenti che presenti». Scintille in commissione 
ZAGO . AG.FOTOFILM . TREVISO . COMISSIONE PARI OPPORTUNITA' IN COMUNE
ZAGO . AG.FOTOFILM . TREVISO . COMISSIONE PARI OPPORTUNITA' IN COMUNE



«Le opposizioni erano state informate, come pure la presidente Serri. La politica non metterà più piede in commissione. Sarà una vera commissione tecnica, di donne, con almeno un uomo». Commissione Pari Opportunità tra Uomo e Donna, l’assessore Gloria Tessarolo interviene nella polemica esplosa intorno al nuovo regolamento della commissione, che fa scendere da 24 a 7 i suoi componenti, oggi tutte donne eccetto un rappresentante maschile del consiglio comunale. C’è chi ha parlato di censura verso le voci più progressiste, la stessa presidente della commissione Simonetta Serri ha definito il nuovo regolamento «un bavaglio». Un regolamento approvato l’11 aprile dalla giunta, che ieri è stato discusso in commissione consiliare. Con le opposizioni infuriate anche per il taglio della rappresentanza del consiglio comunale previsto dal nuovo regolamento, e infatti ieri non sono mancati gli emendamenti, una dozzina. Ma la maggioranza li ha bocciati tutti, a parte uno senza sostanza. Il testo passa quindi al consiglio. Antonella Tocchetto, Pd: «Siamo pronti ad andare al Tar, li fermeremo». Buoso, lista Rosi: «Hanno votato come soldatini, e muti, quelli della maggioranza». Ma la Tessarolo tira dritto: «Ho preso le deleghe a fine 2018, era già stato avviato un lavoro dall’assessore Nizzetto. La commissione, lo ricordo, è in proroga da giugno. E da più parti ci erano state segnalate criticità. Anche da commissarie interne. C’erano troppe dimissioni, cambi di ruolo. C’era già stata una serie di incontri. Lo scorso gennaio ho fatto il punto, incontrando subito Simonetta Serri. Lei e la vicepresidente. E la prima cosa che mi è stata detta era che una commissione con così tante persone non era più gestibile. Un altro messaggio che mi sono sentita di condividere era il seguente: “fuori la politica”, ossia i consiglieri comunali dalla commissione. Troppa gente: ricordo che, essendone stata io stessa membro, la commissione Pari Opportunità provinciale ha solo 11 persone, e nessun consigliere». Tessarolo sottolinea: «La riduzione dei membri è quindi necessaria: sarà di 7 persone oltre l’assessore». Ma come fanno così poche persone a rappresentare tutti i mondi femminili? «Il nuovo regolamento prevede un membro della consulta femminile, prima tagliata fuori, che garantisca la pluralità delle associazioni femminili. Al tavolo potranno comunque sedere altre figure, come Telefono Rosa. Ma senza essere presenze fisse, senza diritto di voto. Ma può anche essere che ad esempio proprio Telefono Rosa possa diventare uno dei tre membri tecnici esterni previsti, designati dal consiglio comunale». In commissione ci saranno quindi due rappresentanti delle associazioni di categoria e uno dei sindacati (non più tre), c’è poi la rappresentante della consulta femminile e, appunto, tre componenti esterni scelti con avvisi pubblici, che verranno poi designati dal consiglio: «Il sindaco si limiterà alla fine a prendere atto, con decreto, della scelta del consiglio. Solo così la Commissione Pari Opportunità avrà finalmente la giusta considerazione».

Stoccata finale del sindaco Conte: «Ho spulciato i verbali delle sedute. Ogni volta mancavano almeno 10 persone. C’erano più assenti che presenti. Via, tagliare». —

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