Terraglio Est e tangenziale senza soldi

Veneto Strade gela le aspettative di sindaci e imprenditori: «Per i due prolungamenti non c’è alcun finanziamento»
AGOSTINI AG.FOTOFILM DOSSON LAVORI IN CORSO TRATTO DI NUOVA TANGENZIALE IN VIA DELLE INDUSTRIE
AGOSTINI AG.FOTOFILM DOSSON LAVORI IN CORSO TRATTO DI NUOVA TANGENZIALE IN VIA DELLE INDUSTRIE

È monco e così resterà. A seppellire ogni ambizione di vedere un Terraglio Est completo, ovvero collegato al capoluogo, è Silvano Vernizzi, amministratore delegato di Veneto Strade, il braccio operativo della Regione in quanto a infrastrutture stradali, e ente appaltatore del primo stralcio del Terraglio Est. «Oggi per il collegamento verso Treviso non ci sono i soldi», chiarisce. «Ma oltre a non essere finanziato, il secondo stralcio non ha nemmeno un progetto», se non quella linea tracciata sulle mappe fino alla rotatoria dell’ospedale. E la situazione è simile anche per il quarto lotto della tangenziale. Qui il progetto c’è, «ma al momento non ha alcun finanziamento», puntualizza Vernizzi.

E se due indizi fanno una prova, significa che dal capoluogo di pressioni per accelerare in queste due opere non ne sono state fatte. Il quarto lotto è argomento di scontro all’interno della stessa maggioranza e del territorio, aprire un altro fronte a Sant’Antonino per il Terraglio Est non conviene a nessuno. Ancor più considerato il fatto che il prolungamento fino alla tangenziale significherebbe ammazzare Sant’Antonino, almeno durante il cantiere. L’assessore alle attività produttive Paolo Camolei è stato chiaro: «Il Terraglio Est così è monco, ma serve individuare un’alternativa a tagliare in due Sant’Antonino». Ad allontanare ancora di più la fine dell’opera il fatto che portarlo fino alla rotonda della tangenziale costerebbe 18 milioni. Una cifra che, anche di fronte a pressioni che non ci sono, sarebbe difficile da reperire. Se a ciò aggiungiamo il fatto che tra il protocollo d’intesa che ha inserito il Terraglio Est nell’elenco delle opere complementari al Passante e la realizzazione del primo stralcio sono trascorsi 12 anni, è facile capire come almeno per un po’ sindaci e imprenditori dovranno inventarsi qualcosa per limitare le conseguenze negative dell’opera monca. Soprattutto su Dosson.

Oggi il sindaco di Casier Miriam Giuriati sarà proprio a Veneto Strade per chiedere certezze sulla data di apertura del primo tratto del Terraglio Est, prevista per aprile, e per discutere di migliorie sulla ciclabile e sulla rotonda con via Alta. Dettagli però rispetto al vero tema: un’opera monca che scaricherà centinaia di mezzi ogni giorno sulla viabilità comunale. Dosson sarà off limits per i mezzi superiori alle 3,5 tonnellate, ma il sindaco non ha il potere di bloccare gli altri. Per questo Miriam Giuriati, che non ha mai sposato con grande convinzione il Terraglio Est, ora ne chiede con forza il prolungamento fino alla tangenziale di Treviso. Perchè da aprile per Dosson saranno solo grane.

Ma, incassati i no di Italia Nostra e dell’associazione Salvaguardia Ambiente Casier e Treviso, a chiedere il secondo stralcio con il sindaco di Casier sono solo gli industriali. Nella zona di Bigonzo, finra isolata rispetto alla rete autostradale, lavorano decine di aziende, tra cui Fantic Motor, Came, Proced, Astec, Zanutta. «Il completamento a nord del Terraglio Est, con il secondo stralcio, di collegamento alla Tangenziale di Treviso», ha detto pochi giorni fa Fiorenzo Corazza, vicepresidente di Unindustria, «è certamente complesso, in termini di tracciato e di reperibilità delle risorse necessarie. La consideriamo comunque un’opera utile al territorio e come associazione lo abbiamo espresso in sede di osservazioni al Pat del Comune di Treviso. Con il secondo stralcio si potrebbe assicurare un collegamento alternativo al Terraglio sulla direttrice Treviso-Mestre». Anche perchè i camion delle aziende rischiano di trovarsi liberi di correre sulla nuova via delle Industrie (e a tornare indietro una volta raggiunta via Peschiere), ma in coda sul vecchio Terraglio, dove si riverseranno altre centinaia di mezzi, in aggiunta a quelli che già lo percorrono. Malgrado la lunga attesa l’associazione degli industriali trevigiani esprime comunque soddisfazione: «La piena operatività da aprile del primo stralcio del Terraglio Est, sia pure con un ritardo rispetto ai tempi previsti, è un risultato importante per le imprese del territorio e dell'area produttiva di Dosson, che si erano mobilitate. Il Terraglio Est - ricorda Corazza - risolverà i problemi di viabilità e di sicurezza stradale di un’area industriale tra le più importanti del territorio».

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