Battaglia persa, si scioglie il comitato che per anni ha combattuto il Terraglio Est

Venti anni di di lotta per il gruppo Salvaguardia ambiente Treviso-Casier contro un’opera giudicata inutile, costosa e troppo impattante che ora è ai nastri di partenza. Gli attivisti confluiranno nella Federazione ambiente e bicicletta

Mattia Toffoletto
Una protesta in bici contro la realizzazione del Terraglio Est
Una protesta in bici contro la realizzazione del Terraglio Est

Chiudere, ma non sparire. Mettere la parola fine dopo 20 anni all’esperienza di Salvaguardia ambiente Treviso-Casier, portando avanti nuove e vecchie sfide grazie alla fusione con Fiab (Federazione ambiente e bicicletta): una su tutte, la passerella ciclopedonale a ponte della Gobba.

La partenza attesa per settembre dei lavori del Terraglio Est (con le notifiche ai privati per mille espropri già scattate), madre di tutte le battaglie per l’odv (organizzazione di volontariato) guidata da Roberto Rasera, ha suggerito alle anime del comitato una scelta drastica: «Abbiamo perso la battaglia», dichiara il presidente Rasera, «Siamo sempre stati contrari al Terraglio Est, perché secondo noi aumenterà il traffico nel quadrante dell’ospedale, ma non ci hanno ascoltato. Siamo esistiti anche per quello, abbiamo dovuto alzare bandiera bianca. Quando hanno fatto i progetti e sono arrivati i finanziamenti, abbiamo visto la fine».

Roberto Rasera in una foto d'archivio in cui indica un punto in cui passerà il Terraglio Est
Roberto Rasera in una foto d'archivio in cui indica un punto in cui passerà il Terraglio Est

L’opera per anni è stata il simbolo delle proteste del comitato. Il dito puntato contro un tracciato di circa 3,3 chilometri che abbraccerà Treviso e Casier: costo oltre 38 milioni di euro, fine dei lavori entro gennaio 2027. L’associazione di Rasera cessa così di esistere, ma chi ne è stato protagonista non lascerà. «Non spariremo, abbiamo deciso di fonderci con Fiab, perché la riteniamo vicina alle nostre istanze», precisa, «se ne parlerà a ottobre, ci saranno prima alcuni passaggi burocratici da fare». Una fusione per diventare più forti? «Con Fiab condividiamo la battaglia per una mobilità diversa, sono 20 anni che lottiamo per quello. Qualcuno ci dipingeva come “quelli del no”, ma ci siamo sempre espressi in termini positivi», incalza Rasera.

Anni di lotta contro il Terraglio Est, ma anche per liberare dal traffico Sant’Antonino, per chiedere più ciclabili e, in particolare, la passerella sul Sile a ponte della Gobba. «È dai tempi della giunta Manildo che la chiediamo, si tratta di garantire un collegamento ciclopedonale con l’ospedale. Il sindaco Conte diceva che era una priorità, ma non si è saputo più nulla. Un progetto che invece non abbiamo mai abbandonato, speriamo di portarlo finalmente a casa con Fiab. Come la richiesta di più ciclabili nella zona Sud di Treviso», l’auspicio del 57enne di Sant’Antonino.

La decisione di sciogliere l’odv è figlia della sconfitta sul fronte del Terraglio Est, ma anche delle difficoltà sempre maggiori che oggi si incontrano nella gestione di un’associazione: «Penso agli adempimenti burocratici, tanti e onerosi. Pesano, per una piccola realtà come la nostra. Meglio confluire in Fiab e darsi forza assieme. Specie ora che i lavori per il Terraglio Est stanno per cominciare», aggiunge il presidente di Salvaguardia ambiente.

Nuova avventura, ma senza mollare le storiche istanze. Il matrimonio con Fiab prende forma in un momento particolare per la federazione degli amici della bici: Susanna Maggioni, diventando vicepresidente nazionale Fiab, ha lasciato la presidenza trevigiana. Al suo posto c’è Paola Bruttocao, da anni nell’associazionismo, impegnata nella promozione della mobilità sostenibile, della bici come mezzo di trasporto quotidiano con valenza culturale e turistica. Istanze amiche per Rasera che ha deciso di mettere da parte delusioni e sconfitte, imboccando una strada nuova.

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