Terapia antalgica, ticket triplicato. Un paziente: «Rinuncio alle cure»

GODEGA DI SANT'URBANO. Paziente rinuncia alle terapie, perché da questo mese è obbligati a pagare un superticket. Dal primo ottobre la Regione Veneto ha recepito un decreto legge nazionale, con riduzione della spesa sanitaria di 220 milioni di euro. Così, ad esempio, i pazienti dovranno farsi prescrivere, rigorosamente da un fisiatra dell’Usl, un solo ciclo all’anno di elettroterapia antalgica, ultrasonoterapia, mesoterapia e laserterapia antalgica. Non rientrano più nei Lea, Livelli essenziali di assistenza. Perciò si paga: 150 euro, invece dei circa 40 euro del ticket che si pagava prima. «Io la visita l'ho fatta il 30 settembre, ed il medico mi aveva prescritto dieci sedute di terapia», spiega Vincenzo Caltagirone, 46 anni, di professione assistente tecnico meccanico all'Itis Galilei. A causa di problemi alla spalla e alla schiena, periodicamente l'uomo si sottopone a delle cure palliative.
«Anche la sanità veneta che si dice virtuosa ha tagliato», aggiunge Caltagirone, «quando ho pagato la visita nessuno mi aveva informato. Lunedì mi sono presentato al primo appuntamento e mi hanno riferito che avrei dovuto pagare oltre alla visita altri 150 euro per le sedute, invece del solito ticket. Così come me, soprattutto anziani, sono costretti a rinunciare alle terapie. Anche gli infermieri con cui ho parlato mi hanno detto di sollevare questo problema, perché non è giusto che ci rimettano sempre i cittadini». Lui non rientra nelle fasce di reddito esentate e perciò gli è stato riferito che avrebbe dovuto anticipare quella cifra. «Ma io ho un normale stipendio di poco più di mille euro e non ho chiesto una prestazione specialistica», spiega il tecnico dell’Itis, «volevo un metodo di cura non invasivo, ora dovrò curarmi con i farmaci, o tenermi i dolori». La scure nazionale si è abbattuta sulla Regione e così la giunta del governatore Zaia ha stabilito tagli per quest'anno di 220 milioni di euro. Colpa dello Stato o colpa della Regione? Qui si intrecciano politica e valutazioni personali, la strumentalizzazione politica è dietro l’angolo.
La Regione accusa il Governo dei tagli, il Governo accusa le Regioni di non saper tagliare senza impatto sui pazienti o di far pesare appositamente i tagli per screditare il Governo. Dall’acquisto dei dispositivi medici agli esami di laboratorio, alla spesa per i farmaci, ai contratti di medici ospedalieri, alla medicina riabilitativa, questi gli ambiti principali in cui si è intervenuti coi tagli. Quattro milioni di euro è il risparmio annuale stimato per le Usl dell'intera Regione, nei servizi di medicina riabilitativa che non sono più a carico del sistema sanitario nazionale. Risparmio che ricade inevitabilmente sulle tasche dei cittadini. Anche i coneglianesi che vorranno alleviare i loro dolori dovranno d’ora in avanti aprire il portafoglio.
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