Tentata rapina a Unicredit Tre anni e 4 mesi ai banditi

Carbonera, il colpo fu sventato da un carabiniere di passaggio che li riconobbe Ieri la condanna di tre componenti della banda, accusata anche di furto d’auto
Di Fabio Poloni
CARBONERA 3/4/2003 RAPINA UNICREDIT BANCA rapina banca unicredit carbonera
CARBONERA 3/4/2003 RAPINA UNICREDIT BANCA rapina banca unicredit carbonera

CARBONERA. Tre anni e quattro mesi di condanna a ciascuno dei tre rapinatori dell’Unicredit di Carbonera.

Si stavano preparando ad assaltare la filiale della banca Unicredit di via Primo Maggio, a Carbonera. Era un pomeriggio di novembre del 2009. Per loro sfortuna, un carabiniere in borghese li ha notati quando si stavano calando i passamontagna in testa: sono scattati prima l’allarme, poi l’arresto. Ieri si è chiuso il procedimento penale per la tentata rapina ai danni della filiale Unicredit di Carbonera. Dopo la condanna a tre anni e quattro mesi emessa a maggio dello scorso anno dal gup Elena Rossi ai danni del trentaduenne catanese Francesco Corio, ieri mattina di fronte al collegio dei giudici del tribunale di Treviso sono comparsi i tre complici per rispondere del reato di tentata rapina in concorso. Si tratta di Orazio di Fazio, 48 anni, di Antonino della Vita, 44, e del coetaneo Carmelo Caggegi, tutti giudicati colpevoli e condannati a tre anni di reclusione ciascuno.

In aula, nel corso delle precedenti udienze, erano sfilati i carabinieri che avevano stretto le manette ai polsi dei quattro malviventi. A ricostruire quei momenti era stato però soprattutto colui che aveva permesso di sventare la rapina: un appuntato scelto dei carabinieri di Treviso che, fuori servizio, stava passeggiando per Carbonera quando riconobbe il volto di uno dei presunti rapinatori a due passi dall’istituto di credito. Il volto dell’uomo, pregiudicato, non gli era nuovo. Immediata scattò la telefonata ai colleghi che intervennero nel giro di qualche minuto. La banda di siciliani, stando a quanto contestato dagli inquirenti, si era preparata nei minimi dettagli usando per il colpo una Fiat Uno che aveva rubato qualche decina di minuti prima sempre a Carbonera. Quando Della Vita arrivò a bordo dell’auto rubata i quattro, assieme a una quinta persona rimasta sconosciuta, stavano per far irruzione nell’istituto di credito.

Al gruppo, oltre al tentato colpo, è stato contestato anche il furto della Fiat Uno utilizzata appunto per arrivare sul posto: era stata rubata nel parcheggio della De’ Longhi. Contestato inoltre un altro singolare furto: quello di una sedia di plastica sottratta dal plateatico del bar osteria Al Buontempo.

Per i tre imputati il pubblico ministero aveva chiesto una pena ancora più severa: cinque anni e sei mesi di reclusione ciascuno. Il collegio dei giudici ieri ha deciso per tre anni e quattro mesi ciascuno.

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