Telefonia, a Treviso 215 antenne sulla città e rendono quasi un milione

TREVISO. Anni fa per ogni nuova antenna nasceva una protesta, oggi il sistema di connessione della città è diventato elemento imprescindibile – piaccia o meno – visto il modus vivendi quotidiano dei cittadini e delle aziende, sempre più connesse e sempre più attratte (o distratte) dal display.
Antenna dopo antenna, la rete sulla città è arrivata a contare 215 ripetitori sparsi in tutto il territorio comunale. Alcuni si vedono, soprattutto in periferia, altri no perché più piccoli dei pennoni tanto contestati, questi ultimi sono stati installati su tetti privati o dentro campanili di chiese moltiplicando a dismisura gli spot. E la mappa dei ripetitori (tecnicamente “stazioni radio base”), come anticipato nei giorni scorsi dal nostro giornale, si allargherà ancora sia per le nuove richieste di antenne fatte dalle compagnie attive (3 domande), sia dal prossimo ingresso nel mercato del nuovo gestore Iliad che da solo ha avanzato la proposta di attivare 31 nuovi ripetitori, convertendone altri 8 gestiti un tempo dalla Wind-Tre.
In totale sulla città pendono quindi 34 nuove antenne. Dieci sono già state autorizzate e di queste 4 ricadranno su nuovi pennoni uno dei quali potrebbe essere realizzato nel centro della rotatoria della Chiesa Votiva.
Chi ci guadagna? Un po’ tutti: i cittadini hanno smartphone sempre connessi, i gestori reti sempre più attive e quindi redditizie, il Comune nuovi e vantaggiosi affitti. Già, perchè delle 215 antenne oggi attive in città 82 ricadono su aree comunali. Per utilizzarle i gestori hanno fatto richiesta, ma soprattutto pagano un affitto. Quanto vale? Ben 908 mila euro l’anno, stando al rendiconto fatto dall’amministrazione per il 2017. Semplificando al massimo: una milionata che entra nelle casse dell’amministrazione e un domani, con le nuove antenne, potrebbe rivalutarsi ancora.
I gestori anni fa avevano cercato di avviare una trattativa con l’amministrazione per arrivare ad una revisione degli affitti, ma non pare sia andata in porto, se non per alcuni siti.
Antenna che accendi, infatti, cifra che paghi. I prezzi sono altalenanti a seconda del pregio e della centralità dell’immobile occupato. L’antenna sul tribunale di Treviso infatti vale 59 mila euro l’anno d’affitto; quella nel centro anziani al Foro Boario 49 mila; i ripetitori più esterni come quello nel park a Monigo, a San Bartolomeo, alla Ghirada o in altri luoghi più periferici circa 13 mila euro.
I siti più redditizi? Quello sulla cima del campanile di San Francesco (che fa capo al Comune) e il pennone alle Stiore e all’ex Gil che valgono oltre 70 mila euro l’anno. Piazza Matteotti? Di affitto rende solo 18 mila euro l’anno nonostante la centralità. Il sistema di ripetitori in cima alla torre civica? 24 mila euro. «Possiamo assicurare» spiegano dal Comune e da Arpav, «che la rete estesa ha permesso di tenere basse le emissioni come dimostrano i bollettini Arpav. Siamo ampiamente sotto soglia».
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