Svolta Fondazione oggi il Garofalo day Fanton sarà il vice
Ore 9.30, Ca’ Spineda. Il primo consiglio di indirizzo del nuovo corso – e il primo in rosa, con Giuliana Martina e Valentina Barbieri – elegge il nuovo presidente di Fondazione Cassamarca, guida anche del cda.
Si volta pagina, dopo i 26 anni ininterrotti di presidenza De Poli, divisi tra gli splendori dei dividendi milionari di Unicredit e la crisi finanziaria che ha prosciugato dal 2011 i rubinetti. Oggi i conti sono amari: 150 milioni di patrimonio netto, depurato dal maxidebito di 194 milioni. Il miliardo di euro di dote del ’92, anno di nascita di Fondazione? Ricordi – e risorse – lontanissime.
Scontata l’elezione – c’è l’unanimità, sarà voto o acclamazione? – di Luigi Garofalo, 62 anni, sposato, un figlio, avvocato, e docente universitario dal ’92, al Bo dal ’99 (dritto romano ed europeo) curriculum prestigioso giuridico, culturale e accademico, dal Csm all’ateneo Veneto.
È stato scelto da Gobbo, dominus di Ca’ Spineda dal 2016, e dalla Lega, baricentro politico incontrastato, per rilanciare Fondazione. Un uomo di fiducia, al di là degli schieramenti: era già il candidato ideale dell’ex sindaco Manildo.
Non è solo uno svecchiamento, ribadito dai 27 anni di differenza con il predecessore: Garofalo spinge per una linea fortemente culturale e accademica, imperniata sull’alta formazione a Treviso. Massima trasparenza e possibili scelte di discontinuità rispetto alla continuità del cdi (6 uscenti su 9, con 5 veterani, Patarnello è quasi “deb”). E poi le avviate dimissioni dei teatri e del comodato di villa Franchetti; il supercampus sul Sile e la valorizzazione di aree e palazzi. Non ultima la causa con Camera di Commercio: la linea legale di Garofalo ha vinto sin qui i round preliminari E su tutto la sfida aggregazioni a Nordest, con l’apertura della consulta triveneta a un eventuale sos da Treviso.
Garofalo ha rinunciato a tutti gli incarichi legali: se saranno confermati allo studio, totale gratuità di prestazioni. Sul piano diplomatico, ha assicurato al rettore di Ca’ Foscari, Michele Bugliesi, imparzialità ed equità fra atenei (Bo– Ca’Foscari 2-1 in cdi). Suo vice dovrebbe essere Ubaldo Fanton, consigliere anziano, che l’ha spuntata su Piero Semenzato.
Ieri ai Trecento, intanto, durissimi attacchi a De Poli e alla sua gestione. Vittorio Zanini (lista Zaia-Gentilini) ha parlato di «stipendi inauditi» e di una Fondazione «agenzia immobiliare, nulla può bilanciare il suo operato». Sarcastico Stefano Pelloni (Pd): «Ha lasciato inaspettatamente prima del tempo, il padre padrone di Fondazione», ha detto, «Non ha mai guardato al sociale, ha bruciato i risparmi dei trevigiani, suo il disastro immobiliare del risiko, che la città paga ancora. E la Lega è corresponsabile per avergli appaltato urbanistica e cultura, e per averlo poi sostenuto». –
A. P.
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