Suore S.Maria Bambina Casa verso la chiusura

La struttura di via San Tiziano crolla da 82 a 31 ospiti, tutte consorelle «Purtroppo dobbiamo arrenderci ai numeri: mancano le vocazioni»
VITTORIO VENETO. Chiude un’altra “istituzione” di Vittorio Veneto, se ne vanno le suore di Maria Bambina. Nella casa di via San Tiziano, a Ceneda, erano 82 fino all’anno scorso. Sono rimaste in 31, ma proprio oggi partirà una sorella, domani un’altra e all’inizio del 2018 l’esperienza vittoriese per questa congregazione così apprezzata potrebbe definitivamente spegnersi. «Non si spengono, però, l’apprezzamento, la stima, la riconoscenza per queste religiose che da un secolo circa sono al servizio della nostra comunità» afferma il sindaco Roberto Tonon. Poche, ormai, le suore anziane che si trovano ospiti in via San Tiziano, e che da un giorno all’altro, aspettano di essere trasferite nelle loro case di riposo, a Bassano o a Crespano. Le suore di Maria Bambina si sono impegnate nelle parrocchie di Ceneda, di San Pietro e Paolo e di Meschio, a suo tempo anche in seminario; la congregazione manterrà la gestione della scuola materna di Pieve di Soligo. A Ceneda hanno insegnato a generazioni di ragazze l’arte del ricamo. «Purtroppo le vocazioni scarseggiano e noi diventiamo sempre più anziane – ci dicono alla portineria di Ceneda -. Il vescovo Pizziolo ha cercato di trattenerci, ma si è dovuto arrendere di fronte ai numeri». E in città, di conseguenza, si allunga la lunga teoria dei volumi vuoti. In campo religioso era accaduto, recentemente, con l’istituto dei Missionari della Consolata e, ancora anni fa, con la Casa dello studente, in centro città. «La situazione diventa particolarmente gravosa – sottolinea il cenedese Michele Bastanzetti, segretario del Consiglio di quartiere – proprio in questo quartiere dove alla chiusura di Villa Papadopoli si sono aggiunte, in anni più recenti, quelle della Colussi, dei palazzi dell’ex V Corpo d’Armata e di numerosi edifici privati». La grande struttura di via San Tiziano è stata messa in vendita. C’è chi l’aveva proposta all’istituto Cesana Malanotti, in alternativa a Villa Papadopoli. Il problema è che quello della Papadopoli è un edificio pubblico, di proprietà del Comune, mentre la casa delle suore di Maria Bambina ha una titolarità privata. A favore di quest’ultima, però, deporrebbe il fatto che ancor oggi è una struttura perfettamente agibile; Villa Papadopoli, invece, ha bisogno di una radicale ristrutturazione. «Lasciare Vittorio Veneto – ammettono le religiose – ci piange il cuore. Alcune di noi hanno vissuto in città per decenni ed hanno accompagnato la crescita di centinaia di piccoli vittoriesi». In diocesi di Vittorio Veneto le suore di Maria Bambina, che hanno la casa generalizia a Milano, sono presenti anche a Sacile.


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