Suora aggredita, domani un vertice a Paese

QUINTO. Resta ricoverata in osservazione al Ca’ Foncello la donna originaria del Gambia che nel primo pomeriggio di venerdì ha aggredito la direttrice della casa di accoglienza “Domus Nostra” di Quinto e la cuoca, mandando entrambe al pronto soccorso per alcune escoriazioni. A carico della donna, 37 anni e madre di tre figli minori, il sindaco Mauro Dal Zilio aveva firmato una ordinanza di trattamento sanitario obbligatorio dopo che la situazione tra le mura della “Domus Nostra” era degenerata. Intanto nel pomeriggio di venerdì, suor Teresa Linda e la cuoca sono rientrate in comunità a Quinto. La donna ha in mano dal 29 novembre il decreto del tribunale dei minori che le consentirebbe di tornare nella sua casa di Paese, dove però vive ancora il marito da cui è separata. L’abitazione, poi, è sprovvista di luce e gas dal momento che vi sono 2.500 euro di bollette non pagate. Secondo quanto denunciato dalla direttrice della “Domus Nostra” suor Teresa Linda, le istituzioni, in particolare il Comune di Paese, non riuscirebbero a pianificare il rientro a casa della donna in tempi accettabili. Una situazione ad alta tensione, sfociata venerdì nell’aggressione da parte dell’africana contro la religiosa e la cuoca che si è messa in mezzo per difendere suor Teresa. «L’aggressione è stata il risultato dell’atteggiamento del Comune di Paese che non sta facendo quanto di sua competenza per sbloccare la situazione», aveva spiegato la suora. Domani, intanto, in municipio a Paese è stato fissato un vertice tra gli operatori della “Domus Nostra”, i rappresentanti del distretto sociosanitario di Padernello e del Comune di Paese per cercare di sbrogliare la matassa di questa vicenda intricatissima, sfociata nella violenza. Se l’africana si vedesse assegnare un alloggio, si aprirebbe uno spiraglio. (ru.b.)
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