Suicida a dodici anni, un concerto dopo tante lacrime

VITTORIO VENETO. Vi ricordate il ragazzo suicida a 12 anni? Nessuno lo dimentica a Vittorio Veneto. Né la famiglia, né i compagni di classe della Da Ponte, neppure gli insegnanti. Se n'è andato troppo presto e il ragazzo resta nel cuore di tutti.
Ecco perché la sua scuola, anziché rinchiudersi in un diseducativo silenzio, magari abitato solo da ombre, ha deciso di confermare il concerto di Natale, dedicandolo alla sua memoria. E, in questo modo, offrendo a tutta la città una lezione di vita. Il concerto si terrà il 21 dicembre, alle 20.30, al Teatro Da Ponte, che si riempirà almeno di mezzo migliaio tra studenti, loro famiglia, insegnanti, rappresentanti della città a tutti i livelli.
Si esibiranno l'Orchestra degli allievi dell'indirizzo musicale, il Gruppo vocale, l'Ensemble di flauti dolci. Sul palco ben duecento studenti, che eseguiranno i brani più popolari della tradizione natalizia. L'appuntamento viene preparato da mesi, nell'ambito dei laboratori musicali programmati dall'istituto.
«Da sempre si sa che la musica, anzi l'educazione musicale» spiega una delle insegnanti «è una delle forme più efficaci di prevenzione e, in tanti casi, anche di terapia». Educazione alla bellezza e al benessere, al bene-stare: con questo spirito l'attività musicale e corale è stata portata avanti alla Da Ponte e lo stesso concerto è frutto di una lunga programmazione collegiale, che ha coinvolto anche il Comitato Genitori; ne sono pure interessati l'impresa edile F.lli Drusian ed il negozio Buffetti.
Quando il ragazzo si è tolto la vita, tutto l'istituto è sprofondato in uno shock dal quale la scuola ha cominciato a riprendersi attraverso, tra l'altro, l'aiuto di psicologi. Ci si è subito chiesti se il concerto era da confermare. Alcuni, tra insegnanti e studenti, avevano rilevato l'opportunità di sospendere quello che si sarebbe comunque palesato come un momento di festa, inopportuno in un momento di profondo dolore. Ma la memoria del povero studente ne avrebbe sicuramente sofferto. Ed ecco la decisione di trasformare una tragedia in un evento di vita, di impegno ad andare avanti con un atto di fiducia contro ogni tentazione di chiusura in se stessi, di fronte alle tante difficoltà.
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