Stroncato da un malore sotto il sole

La vittima è Rodolfo Nardi, 45 anni, responsabile di cava della Grigolin di Ponte della Priula. Inutili i soccorsi del Suem. La moglie lo ha trovato senza vita su una sedia in giardino: «Voleva prendere aria»
SALGAREDA. Muore nel giardino di casa, per un malore causato dal caldo. E' accaduto ieri ad Arzeri, località di Campodipietra di Salgareda. Rodolfo Nardi, 45 anni, escavatorista e responsabile di cava della ditta Grigolin, è deceduto mentre si trovava seduto in una sedia in giardino sotto il sole, stroncato da un infarto. La consorte, Sabrina Bettiol, lo ha trovato esanime alle 10 di ieri mattina.

«Erano le 10 di stamattina (ieri, ndr) quando sono uscita di casa e mi sono recata in giardino, dove Rodolfo stava seduto su di una sedia a prendere aria - racconta con un filo di voce la consorte Sabrina Bettiol - lo avevo visto circa mezz'ora prima, erano le 9.30 e stava bene. Quando l'ho rivisto verso le 10 non dava più segni di vita. Non stava facendo dei lavori, ma stava semplicemente seduto su una sedia fuori a prendere un po' di aria. Quando mi sono accorta della gravità della situazione, ho chiamato il Pronto Soccorso. L'ambulanza è arrivata quasi subito e di seguito è giunto anche l'elicottero del Pronto Soccorso da Treviso». Purtroppo i medici non hanno potuto fare nulla per lui. E' stato portato via dall'autobara direttamente ad Oderzo in obitorio.


«Io l'ho trovato ancora seduto sulla sedia qui in giardino - prosegue la consorte - si è sentito male ed era già spirato, quando l'ho visto. La sua morte è stata un colpo molto doloroso ed improvviso per tutti». Rodolfo Nardi lavorava come escavatorista e responsabile della cava agli impianti Grigolin di Ponte della Priula. Nardi viveva ad Arzeri da quando si era unito con Sabrina Bettiol, che era rimasta vedova del primo marito con due figlie. Dalla prima moglie, Rodolfo aveva avuto due figli ora grandi ed altri tre dalla seconda. La notizia della morte di Rodolfo si è presto diffusa sia a Salgareda che a Spresiano e ha suscitato un grave dolore tra i famigliari e tra i parenti che vivono tra Spresiano e Lovadina. «E' passato di qua uno zio e mi ha avvisato della morte di mio nipote, ancora stamattina - racconta una zia che abita a Lovadina - mi hanno detto che l'hanno trovato in giardino e che non c'era più nulla da fare. Ha avuto un colpo di calore, una cosa naturale. Mio zio quando mi ha avvisata era così agitato. La sua consorte, è la seconda volta che rimane vedova.


Quando era risposata le cose sembravano essere rinate, ma poi ora con questa notizia, tutto ritorna nel dolore. Con una famiglia così numerosa. Il papà di Rodolfo si chiamava Tullio ed era il più vecchio di otto figli ed è morto ancora nel 1985, aveva 63 anni. La mamma Palmira Burei è morta tre anni fa. Rodolfo era molto affezionato anche alla famiglia Burei, da parte della mamma; con gli zii aveva ottimi rapporti. Di Rodolfo mi ricordo che era sempre stato un gran lavoratore ed una bravissima persona». «La sua morte - ripete la zia - è un dolore soprattutto per la moglie e per i figli che rimangono senza un papà: il più piccolo ha un anno e mezzo». Rodolfo lascia anche la sorella Daniela e i fratelli Claudio e Fiorenzo. Ieri sera si è recitato il santo rosario nella chiesa di Arzeri, dove probabilmente si terranno anche i funerali, per i quali si dovrà attendere i prossimi giorni, in attesa che il magistrato conceda il nulla osta. La salma potrebbe essere poi tumulata a Campodipietra.

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