Ambulatorio per visite gratuite a Conegliano: servirà ad almeno 150 pazienti

I nuovi spazi sono frutto dell’accordo tra la Diocesi e il Comune di Conegliano. Sono rivolti a chi non può pagare né le visite private né i ticket pubblici

Francesco Dal Mas
Un momento dell'inaugurazione dell'ambulatorio a Conegliano
Un momento dell'inaugurazione dell'ambulatorio a Conegliano

Cresce la povertà sanitaria. Anche fra i 100 mila trevigiani dell’hinterland di Conegliano. Già, perché il nuovo ambulatorio di prossimità sociale, inaugurato a Casa Fenzi, ha già potenzialmente 150 possibili pazienti, che non ce la fanno a pagare né ticket pubblici tanto meno visite private. L’ha voluto la Fondazione Caritas, con la Pastorale sanitaria della Diocesi.

E ne ha consentito la realizzazione il Rotary di Conegliano, contribuendo anche a portar vicino – come fa sapere il presidente Franco Moras – 30 fra medici e infermieri che presteranno la loro opera gratuitamente.

Certo è che il sindaco di Conegliano, Fabio Chies, ha dato subito, ieri, 28 giugno, la linea politica e sociale, sorprendendo la numerosa platea dei presenti per l’incisività: «Conegliano vuol essere la città dei servizi. E vogliamo che lo sia anche per la popolazione invisibile – afferma Chies -. Quegli invisibili che qualcuno non vuole vedere; anzi, si gira dall’altra parte.

Ebbene, con questa iniziativa diamo risposta anche alle loro riserve, se non contrarietà: la dignità umana si salva proprio così. Non facendo finta che le persone fragili non esistano o che di esse se ne debbano occupare altri».

Tra chi annuiva c’era il consigliere regionale Roberto Bet. Ovviamente in sintonia il vescovo monsignor Riccardo Battocchio: «Non pensiamo che questa sia la soluzione del problema della povertà sanitaria. Ma è un segno. E un segno importante: come risposta a dei bisogni reali, ma anche come lavoro comune e condiviso fra realtà diverse, del privato sociale e del pubblico. È quanto mai lungimirante che istituzioni pubbliche e la Chiesa, oltre alle organizzazioni del privato sociale si prendano cura insieme di coloro che hanno più bisogno».

Tra i presenti anche l’Ambito Territoriale Sociale (Ats), con Vincenza Scarpa (che ha portato la riflessione sui nodi della programmazione sanitaria), e la Provincia. Ma i protagonisti principali sono stati Karim Zambon, presidente dell’Ipab Fenzi (che ha tra l’altro annunciato la realizzazione di ben 14 appartamenti per anziani in semiautonomia, oltre all’apertura di un centro diurno), Gian Antonio Dei Tos, direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute che ha illustrato il progetto, don Andrea Forest, presidente della Fondazione Caritas Vittorio Veneto e direttore della Caritas diocesana.

«L’ambulatorio di prossimità offrirà gratuitamente assistenza medica e infermieristica e consulenza specialistica – ha chiarito Dei Tos - a persone ammalate che non hanno la copertura del Servizio sanitario nazionale o in difficoltà economica tale da non consentire il pagamento di visite. A coordinarlo, il dottor Claudio Penco». 

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