Strage in auto, folla per l’addio

Ieri nella chiesa di San Vincenzo l’abbraccio ai fratelli Gambini e a Casagrande
BOLOGNINI ODERZO FUNERALE MARCELLO E GIUSEPPE GAMBINI E CHRIS CASAGRANDE A SAN VINCENZO DECEDUTI INCIDENTE STRADALE A PONTE DI PIAVE
BOLOGNINI ODERZO FUNERALE MARCELLO E GIUSEPPE GAMBINI E CHRIS CASAGRANDE A SAN VINCENZO DECEDUTI INCIDENTE STRADALE A PONTE DI PIAVE

ODERZO. Serenità e silenzio. È l’immagidi ieri mattina, nella chiesa San Vincenzo alla periferia di Oderzo, dove don Angelo Pavan ha celebrato il funerale dei tre sfortunatissimi ragazzi morti nell’incidente stradale terrificante avvenuto una settimana fa, sulla discesa del ponte sul fiume Piave, a Fagarè della Battaglia, in territorio di San Biagio di Callalta.

La strada regionale 53 Postumia, una delle strade più trafficate della provincia di Treviso e del Veneto si è trasformata troppo presto nella loro tomba. Chris Casagrande, 19 anni, residente a San Vendemiano, i fratelli Marcellino e Giuseppe Gambini, di 21 e 29 anni, entrambi di Signoressa. Sono nomi che don Pavan pronuncia dal pulpito, mentre una folla di oltre 500 persone, pur in lacrime ma estremamente composta ha trovato posto, chi nella chiesa di San Vincenzo, chi sul sagrato per parlare, attendere pregare, pensare in silenzio.

È stata una cerimonia carica di mestizia. Impressionante l’immagine della funzione con tre bare ricoperte di fiori, in particolare rose. Il più giovane delle tre vittime, Chris Casagrande, è stato ricomposto nel feretro di colore bianco, quello della purezza e della giovinezza. «In questi momenti così difficili – ha spiegato di Pavan nel corso dell’omelia, di fronte ai fedeli e ai concelebranti don Angelo Pavan – servono la serenità e il silenzio. Il Signore accolga tra le sue braccia Chris, Marcellino e Giuseppe».

Sul sagrato intanto si sono radunati altre persone, in particolare giovani. Le automobili sono parcheggiate sul marciapiede, c’è un vigile che dirige il traffico, ma nessuno si sogna di fare multe. Non c’è alcun problema, né per chi transita, né per chi assiste alla toccante cerimonia.

Per dare l’ultimo saluto ai tre ragazzi sono arrivati anche da molto lontano, partendo la mattina presto da Verona, da Trieste e dall’Emilia Romagna. Al termine della celebrazione non sono stati letti numerosi messaggi. Non ce n’era evidentemente il bisogno per comunicare il proprio dolore. Hanno parlato le lacrime di decine e decine di giovani, soprattutto coloro che hanno portato in spalla Chris, Marcellino e Giuseppe nel loro ultimo viaggio, sotto un sole che annunciava primavera.

Poco prima del cimitero di Colfrancui, dove i tre giovani sono stati sepolti, fedeli hanno strappato i fiori dalle numerose corone, camminandovi sopra secondo un’antica tradizione. Così se ne sono andati, così nessuno li dimenticherà.

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