Strage di Capaci, l’auto della scorta di Falcone fa tappa a Treviso
L’auto rimarrà in piazza dei Signori per tutta la giornata del 27 novembre

Dal sangue versato al sangue donato: fa tappa a Treviso DonatoriNati, l’associazione dei donatori volontari della polizia di Stato e la Teca con la Qs15, l’auto di scorta del giudice Falcone che nel maggio del 1992 venne fatta esplodere per mano della mafia. A bordo della Fiat Croma viaggiavano gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Vito Schifani ed Antonio Montinaro.
Fino alle 17 del 27 novembre in piazza dei Signori verrà esposta l’auto, svelata in mattinata alla presenza delle autorità e degli studenti delle scuole del capoluogo.
«Memoria e solidarietà hanno un unico filo conduttore: la legalità – afferma Claudio Saltari, presidente nazionale DonatoriNati. “Il nostro obiettivo è promuovere la cultura della donazione del sangue e la legalità, affinché i giovani seguano il nostro esempio e si sentano sempre più coinvolti»
«La questura di Treviso – ha dichiarato il questore, Alessandra Simone – è onorata di poter ospitare in città la Quarto Savona Quindici, che rappresenta i valori ed il sacrificio della Polizia di Stato a garanzia della sicurezza ed a difesa della nostra Costituzione. La presenza della Quarto Savona Quindici domani testimonia, inoltre, che la nostra battaglia per la legalità non può essere fermata. Ringraziamo Tina Montinaro e la sua associazione, e ringraziamo l’associazione Donatori Nati, condividendo in pieno l’attività di sensibilizzazione, soprattutto dei più giovani, alla logica della solidarietà e del dono»
«Teniamo particolarmente a questo evento, che racchiude un fortissimo significato in ottica di sensibilizzazione e formazione delle coscienze”, afferma il sindaco di Treviso Mario Conte. “Ospiteremo l’auto di scorta di Falcone nel cuore della Città per fare sì che tutti possano ricordare e conoscere un uomo che con il suo impegno e il suo senso dello Stato ha combattuto contro la mafia e l’illegalità e le donne e gli uomini che con lui hanno sacrificato la propria vita. Ringraziamo Donatori Nati e la Polizia di Stato per questa opportunità».
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso