Stop a Barcon e via Lovara la cartiera si fa a Resana

RESANA. La Rotocart approda a Resana: dopo i falliti tentavi avvenuti a Vedelago e a Castelfranco, sorgerà a Castelminio il grande complesso di trasformazione di carta che darà lavoro a centocinquanta persone. Il via libera lunedì sera da parte del consiglio comunale di Resana che ha proceduto all'approvazione della deroga per l'altezza delle costruzioni previste.
Passaggio necessario in quanto vige il regolamento di una altezza massima di dieci metri e mezzo, mentre il progetto prevede due costruzioni, una di sedici metri e una di dodici. Deroga approvata, con l'estensione dei tre consiglieri di opposizione di Resana Si Muove. L'area prescelta è l'ex sede della Latercementi Serena di proprietà della Biasuzzi, in via Fornace: sette ettari e mezzo di area industriale degradata che sarebbe destinata alla riconversione in caso di non utilizzo. Una situazione completamente diversa da quella che si presentava a Vedelago e Castelfranco. Nel primo caso l'opposizione riguardava principalmente la deturpazione del paesaggio agricolo in quel di Barcon, nel secondo la prossimità al centro abitato e soprattutto il fatto che si trattava di terreno comunale all'asta. A Vedelago è crollata la giunta Quaggiotto, a Castelfranco è stata battaglia in consiglio comunale e fuori. Qui invece si è già in una zona industriale e la trattativa è tra privato e privato (Biasuzzi e l'immobiliare Laterbi srl, a nome di Rotocart). Nel presentare la proposta di deroga, il sindaco Loris Mazzorato ha presentato le massime garanzie circa possibili danni da inquinamento e le opportunità di questa operazione: «Non facciamo scappare per l'ennesima volta questo treno che si ferma a Resana», ha detto prima del voto, «Nei giorni scorsi abbiamo verificato ogni possibile problematicità: non vi è rischio di inquinamento nè ambientale nè sonoro in quanto è un impianto di trasformazione e non di produzione di carta. Vi saranno importanti ritorni economici derivanti dagli oneri di urbanizzazione e soprattutto centocinquanta posti di lavoro. Senza contare tutto l'indotto, anche in fase di realizzazione di questo importante impianto, che potrà interessare molte aziende di Resana». Ma quali saranno le reazioni delle imprese confinanti? «Abbiamo cominciato già a consultarci con loro», ha assicurato Mazzorato, «e stiamo ricevendo pareri positivi. Anche in considerazione dell'impegno di Rotocart di mitigare l'impatto visivo». Una preoccupazione è arrivata dall'opposizione: quello di concedere una deroga a una immobiliare che poi potrebbe fare quello che vuole, invece che procedere con l'insediamento della Rotocart. Ma gli esperti del Comune, in primis il segretario comunale, hanno escluso questo rischio: la deroga all'altezza non è un permesso definitivo. Si attenderà la richiesta del permesso a costruire e se le cose non saranno come previsto questa potrà essere non concessa.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso