Stanze d’ospedale ai ricchi Ma i pazienti non pagano

CONEGLIANO
Scelgono una stanza d’ospedale a pagamento ma poi se ne vanno senza pagare il conto: Nel 2011 i furbetti del ricovero hanno lasciato complessivamente un buco di 17 mila euro nelle casse dell’Ulss 7. Questa, infatti, la somma che l’azienda sanitaria attende di incassare dai 56 pazienti che l’anno scorso hanno fruito del trattamento alberghiero dell’ospedale a pagamento senza mettere mano al portafogli. Si tratta di circa 300 euro ciascuno. Una mancanza che ha conseguenze non solo sui bilanci dell’azienda, ma sull’intera collettività: per questo l’Ulss 7 non intende soprassedere. Secondo quanto spiegato dalla direzione, in questi casi si provvede per prima cosa a inoltrare, tempestivamente, un sollecito a coloro che non hanno pagato quanto dovuto. Un invito che però non sempre è sufficiente: A estinguere il suo debito dopo il primo sollecito è il 40% dei dozzinanti «smemorati». Per chi non risponde alla prima chiamata, parte l’invio di una lettera dall’ufficio legale dell’azienda sanitaria e se il paziente non si decide a pagare neanche in questo caso, l’Ulss incarica un legale del recupero del credito.
«Fortunatamente – commenta la direzione dell’Ulss – nella stragrande maggioranza dei casi riusciamo a recuperare la somma prima di arrivare ad adire le vie legali». A lasciare l’ospedale senza poi versare il dovuto è comunque una minoranza: A non pagare nel 2011 è stato il 6,5% delle persone ricoverate nelle camere a pagamento. In totale l’anno scorso sono 851 i pazienti che hanno fruito di questo tipo di servizio: 823 all’ospedale di Conegliano, 28 a Vittorio.
I morosi sono concentrati a Conegliano: 55 contro un solo smemorato a Vittorio. A chiedere la camera a un letto sono state all’ospedale di Conegliano, in stragrande maggioranza, le partorienti (652 sul totale di 823 richieste), mentre a Vittorio a fare questo tipo di scelta sono stati soprattutto i pazienti dell’Orl (21 su 28). Se per il 2011 il debito per ciascun paziente ammonta a qualche centinaio di euro, in passato qualche caso eclatante c’è stato. Nel 2010 l’Ulss 7 si era vista costretta ad intraprendere un’azione legale nei confronti di una donna che aveva lasciato un conto di ben 1.822,62 euro. H.X., nel 2005-2006 aveva usufruito delle prestazioni erogate all’azienda sanitaria con una degenza in terza classe, e non solo non aveva pagato, ma aveva persino snobbato i solleciti che le erano stati inviati. Oltre ad effettuare i controlli l’azienda monitora tutti i casi di insoluto intraprendendo le misure per recuperare il credito e per i furbetti prima o poi arriva il momento di mettere mano al portafogli.
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