Spogliarello e ricatto: condannato

Registra lo strip di una ragazza in webcam e chiede 500 euro per non divulgarlo

È nato come un gioco piccante davanti alla webcam, è diventato un ricatto. «Ho registrato il tuo spogliarello, se non mi dai 500 euro lo carico su Youtube e lo mostro a tutti». Vittima una trevigiana, caduta nel tranello di quello “spasimante” on-line. Ieri l’uomo è stato condannato per tentata estorsione: un anno e nove mesi di pena (con sospensione condizionale) e 500 euro di multa.

Il pubblico ministero aveva chiesto una pena di due anni e 1.800 euro di multa. Difeso dall’avvocato Alessandro Canal, l’imputato è riuscito a limitare i danni.

Uno scambio di messaggi via chat, poi l’atmosfera si fa più calda: lei si spoglia davanti alla webcam e gli regala un siparietto a luci rosse. La vicenda, per la bella trevigiana, è nata così. Il problema, per la ragazza, è che l’amico focoso ha pensato più ai soldi che ad altro: «Ho registrato il tuo spogliarello», le ha detto, «se non mi dai 500 euro lo carico su Youtube». In un attimo la giovane e bella trevigiana è passata dall’euforia del momento allo sconforto di essersi vista in trappola, presa in giro, umiliata. La ragazza ha vinto la ritrosia e ha denunciato l’episodio alle forze dell’ordine.

Le indagini hanno portato a risalire all’identità del ricattatore-hard e di mandarlo di fronte a un giudice. A processo per rispondere di tentata estorsione a sfondo sessuale è finito Luciano Perilli, un ventisettenne di San Nicando Garganico, in provincia di Foggia.

Rischi del genere via web non sono nuovi. Spesso sono i maschi a lasciarsi abbindolare da ragazze che promettono di spogliarsi, ma in cambio pretendono che sia lui il primo a farlo: una volta registrata la “esibizione”, la sexy-estorsione diventa gioco facile. Spesso le autrici sono all’estero, e il loro indirizzo web protetto da sistemi di mascheramento e rimbalzo che impedisce agli investigatori di risalire alla loro identità.

Fabio Poloni

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