Spese pazze con banconote da 50 euro false: preso, patteggia quindici mesi

Erano accusati di aver speso 700 euro nell’arco di una manciata di giorni. Peccato che quelle 14 banconote da 50 euro con lo stesso numero di serie fossero false. Ben contraffatte ma false. Se ne...

Erano accusati di aver speso 700 euro nell’arco di una manciata di giorni. Peccato che quelle 14 banconote da 50 euro con lo stesso numero di serie fossero false. Ben contraffatte ma false. Se ne sono accorti i gestori di un negozio di abbigliamento di Treviso, di una discoteca del Montello e di un distributore di benzina di Casale sul Sile. Due persone sono così finite in tribunale per rispondere del reato di spendita di moneta falsa. Uno di loro, Paolo P., 54 anni di Preganziol (difeso dall’avvocato Daniel Polo Pardise), è stato assolto perché il fatto non costituisce reato, mentre l’altro, Enrico P., 44 anni di Silea, ha patteggiato in continuazione un anno e 3 mesi di reclusione. I fatti contestati risalgono al febbraio 2015. Un mese da dimenticare per numerosi commercianti della Marca alle prese con clienti che pagavano la merce con banconote false. In particolare quelle da 20 e 50 euro. In particolare il 5 febbraio 2015, all’interno del negozio di abbigliamento “Talent srl” di viale Felissent a Treviso, secondo l’accusa, furono spese tre banconote da 50 euro. Peccato che quelle banconote avevano tutte lo stesso numero di serie. Pochi giorni dopo, stavolta all’interno della discoteca “Pin Up” di Volpago del Montello, furono piazzate altre 9 banconote da 50 euro. Anche in questo caso, tutte con lo stesso numero di serie delle tre banconote piazzate pochi giorni prima nel negozio di abbigliamento di Treviso. Per quegli episodi, gli investigatori identificarono il responsabile in un cittadino di Silea, Enrico P., classe 1973. Per quei due episodi l’imputato, finito a processo davanti al giudice delle indagini preliminari del tribunale di Treviso, ha patteggiato in continuazione la pena di un anno e tre mesi di reclusione.

All’altro imputato, Paolo P., classe 1963, originario di Napoli ma residente a Preganziol, la pubblica accusa contestava di aver speso due banconote false da 50 euro ciascuna per fare il pieno di benzina al distributore “Sia” di Casale sul Sile, sempre nel febbraio del 2015. Ma nel corso dell’udienza, davanti al gip, il legale dell’imputato, l’avvocato Polo Pardise, è riuscito a dimostrare l’innocenza del suo cliente. Per questo motivo il gip ha assolto l’imputato di Preganziol con la formula «perché il fatto non costituisce reato». (m.fil.)

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