Sono 75 le case canoniche che non hanno il parroco Diventano sede dei gruppi

Il caso

Sono ben 75 le case canoniche non abitate da un parroco in diocesi di Vittorio Veneto; 87 col sacerdote residente. Un patrimonio economico ma soprattutto sociale da non disperdere, per la Chiesa locale. Solo nel Comune di Vittorio Veneto non hanno più un parroco le canoniche di Formeniga, Cozzuolo, le centralissime Salsa e Meschio, Serravalle, Santa Giustina, e le ex canoniche della Val Lapisina, da San Floriano al Fadalto. «Il fatto che queste 75 canoniche non siano abitate dal parroco non significa che non siano utilizzate dalla comunità» spiega il vicario generale mons. Martino Zagonel «Il più delle volte, la canonica da casa del parroco è diventata e diventa casa delle attività parrocchiali: sede del catechismo e degli incontri dei vari gruppi, luogo di incontro del consigli pastorali e degli affari economici, punto di riferimento per le attività caritative». Alcune però sono state praticamente abbandonate e sono in disuso. Come racconta don Martino a ‘L’Azione’, il settimanale diocesano, una decina sono in condizioni molto precarie. A Parè si insedieranno gli alpini, a Falzè di Piave la canonica ospita tre uomini in difficoltà, con matrimoni falliti alle spalle, a Valmareno, in comune di Follina, il sindaco ed il parroco si sono scambiati la canonica con alcuni ambienti dell’ex sede scolastica. «Ci sono stati dei casi e ci sono delle richieste di dare la canonica non abitata in affitto o in comodato d’uso a famiglie o a persone che si trovano in necessità abitativa» conferma Zagonel «Ci sono state delle parrocchie che l’hanno fatto. È veramente bello e significativo se una comunità cristiana, come tale, arriva a offrire ospitalità nelle proprie strutture, non solo come espressione di accoglienza e condivisione ma anche per avere o, meglio, godere di una presenza che costantemente richiama il senso della vita umana, che è sostanzialmente un pellegrinare, poiché “non abbiamo qui la nostra città permanente”». Ci sono parrocchie che attualmente hanno un esubero di beni immobili. Oltre la chiesa: la canonica, l’oratorio o casa della dottrina, locali sportivi e della sagra. E sono beni che pesano sull’economia della parrocchia e talvolta diventano insopportabili». —

F.D.M.

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